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lunedì 11 ottobre 2010

Yoga


Come funziona lo Yoga ?

Molte sono ancora le opinioni errate sull'antichissima disciplina dello Yoga, che spesso viene ancora oggi circondata da una sorta di alone "magico".
In realtà, gli antichi yogi erano arrivati in maniera del tutto empirica alla deduzione dei legami causa-effetto esistenti fra l'esecuzione di determinati esercizi e i benefici che ne nascevano.
Ai nostri tempi, queste tecniche sono state studiate scientificamente e sono stati così chiariti anche in via teorica i meccanismi psico-fisiologici attraverso i quali le pratiche yoga operano all'interno del corpo.Le tecniche utilizzate dallo Yoga si fondano sul principio,
ampiamente avvalorato anche dalla scienza moderna,
che esiste un interscambio continuo fra i processi mentali e quelli fisiologici.
Così come la mente influenza il corpo (che ad esempio secerne adrenalina a fronte di una reazione di paura o endorfine a fronte di un  sentimento  di gioia) un tono muscolare ottimale influenza la mente, riducendo le tensioni emotive esistenti.
Nello stesso modo, quando siamo emozionalmente tesi e agitati il respiro diventa corto e affannoso.
Al contrario, quando siamo tranquilli e rilassati il respiro tende ad assumere un ritmo più lento e regolare.
Il tipo di pensieri che abbiamo determina in gran parte la risposta fisiologica dell'organismo.
Ad esempio, se siamo convinti di essere in pericolo, l'organismo si prepara ad affrontarlo anche quando questo non è reale (il battito cardiaco aumenta, il sistema muscolare si prepara alla fuga), determinando uno stress inutile che non verrà poi scaricato attraverso l'azione. 
 Quando assumiamo determinate posizioni corporee e impariamo a mantenerle per un certo tempo in maniera assolutamente rilassata, il sistema nervoso autonomo può funzionare in maniera simile, per semplificare, a quando dormiamo, ripristinando in maniera del tutto naturale l'equilibrio ottimale.
Eseguendo gli esercizi opportuni per raggiungere con gradualità una inalazione e una esalazione corretta, completa e profonda, sblocchiamo il muscolo del diaframma, che si muove invece in maniera parziale quando il respiro è corto e limitato al torace, determinando una minore ossigenazione.
Il ritmo respiratorio viene allenato senza sforzo ad assumere un ritmo regolare e costante, con giovamento per l'intero organismo e per il riequilibrio emozionale.
Imparando con le tecniche appropriate ad osservare con calma rilassata i nostri pensieri, senza identificarci con essi, riduciamo notevolmente il loro potenziale impatto negativo sull'organismo e acquisiamo maggiore consapevolezza, fiducia in noi stessi e tranquillità interiore.

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