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giovedì 11 novembre 2010

L'antica città di Ubar


Il radar topografico risuscita l'antica città di Ubar Essere inghiottita dal deserto. Questo è il pedaggio pagato dalla città di Ubar per entrare nella leggenda. La metropoli "dalle mille torri" è famosa per la sua ricchezza e l'orgoglio delle sue genti. La leggenda vuole che l'ira divina l'abbia spazzata via, cancellandone completamente le tracce. Solo recenti foto da satellite ne hanno rivelata l'esistenza, anche se dell'antica Ubar non è rimasto nient'altro che un mucchio di sabbia, qualche rudere e un passato glorioso. Il ritrovamento di Ubar è sempre stato il sogno di scienziati e avventurieri. Negli anni Ottanta un archeologo di nome Nicholas Clapp si era convinto che un errore nell'interpretazione di vecchi scritti aveva indirizzato gli scavi alla ricerca dell'antica Ubar verso l'area sbagliata. Ricordandosi dei progressi raggiunti dalla tecnologia di osservazione radar dallo spazio, Clapp partì al contrattacco. Si mise in contatto con dei ricercatori della Nasa e li convinse a fare scansioni del deserto di Oman alla ricerca dell'Atlantide del deserto. Detto fatto. Le immagini ottenute dallo spazio fecero apparire preziose indicazioni per indirizzare le ricerche. Partirono spedizioni e si scavò fino a quando sotto la sabbia iniziarono a evidenziarsi i resti di una città antica, con torri e mura alte 10 metri e oggetti antichi.
Ubar era rinomata per la sua grandiosità e fu un importante centro di scambi commerciali: incenso, essenze aromatiche, profumi e unguenti usati per la mummificazione dei morti.
La leggenda vuole che sia stata la sua opulenza ad aver provocato una catastrofe che vede l'Atlantide del deserto sprofondare nella sabbia. Persino nel Corano Ubar è descritta come "la città dalle mille torri, di cui non esiste uguale in tutta la terra... ma come Sodoma e Gomorra, fu distrutta da Dio per i peccati dei suoi abitanti... ". Più prosaicamente la sua distruzione si deve al cedimento improvviso del granito su cui poggiava. Grazie all’archeologo a onde corte la leggenda ha ormai lasciato il posto alla storia.

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