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venerdì 5 novembre 2010

Palazzo Imperiale o Città Proibita


Palazzo Imperiale o Città Proibita
Chiamata anche “Città purpurea” (Zi jin cheng). 
Patrimonio dell’umanità UNESCO
 L’appellativo “proibita” deriva dal fatto che, solo i membri della casa imperiale, potevano entrare senza l'esplicito consenso dell'Imperatore.  La costruzione della Città purpurea iniziò nel 1406 e durò quattordici anni, impiegando (secondo alcune stime) circa 200.000 uomini. Fu la residenza imperiale delle dinastie Ming e Qing. Situata nel centro di Pechino copriva una superficie di 720.000 m² sulla quale furono edificati 800 edifici, che comprendevano 9.999 stanze (il 9 era il numero riservato esclusivamente all’imperatore). Oggi la Città proibita, che è considerata la più grande collezione di antiche strutture in legno conservatasi fino ai giorni nostri, è un museo. L’intero complesso, di forma rettangolare, era cinto da un fossato largo 50 metri profondo 6 e da un muro alto 10 metri. Ai quattro angoli si trovavano quattro torri, che permettevano un'ottima visuale sia all'interno sia all'esterno e su ogni lato del perimetro, in corrispondenza dei quattro punti cardinali, c’era una porta d’entrata:
* sud, Wumen (Porta di Mezzogiorno);
*nord, Shenwumen (Porta della Grandezza Divina);
*est, Donghuamen (Porta Fiorita dell'Est);
*ovest, Xihuamen (Porta Fiorita dell'Ovest).
Il colore dominante dei tetti era il giallo (il colore dell’imperatore) mentre il rosso purpureo degli edifici simboleggiava il colore della Stella polare, principio dell’universo. Il Palazzo Imperiale era diviso in due zone: la parte frontale o "Corte Esterna" dove c’erano tre grandi sale usate per le cerimonie (Incoronazione, investiture, matrimoni imperiali). Una grande corte, solcata dal "Ruscello delle acque d'oro", attraversato da cinque ponti di marmo simboleggianti le “Cinque Virtù”. In questa zona c’erano anche la libreria imperiale e gli archivi. La"Corte Interna" era riservata allo svolgimento delle pratiche quotidiane dello stato. Qui sorgeva il "Palazzo della purezza celeste" che era l’edificio più importante, il luogo in cui viveva l'imperatore con la famiglia, le concubine, gli eunuchi e i servi. Sul retro della città imperiale sorgeva un grande giardino delimitato a nord dalla "Porta della grandezza divina”.

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