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domenica 12 dicembre 2010

Riserve idriche

Il lago Ciad
 Il grande bacino d'acqua situato nel cuore dell'Africa centrale, minaccia di scomparire. Il cambiamento climatico, lo sfruttamento intensivo delle sue acque e l'incuria dell'uomo hanno messo in pericolo l’esistenza stessa di uno dei più imponenti laghi africani. Circa 2500 anni fa il Lago Ciad era grande quanto Grecia e Iugoslavia messe assieme. Il clima era molto più umido e abbondavano gli animali. Negli ultimi quaranta anni il lago ha perso il 90 per cento della sua estensione: "Colpa dalla siccità e dell'incuria dell'uomo", dicono gli scienziati. Durante il terribile periodo di siccità che colpì il paese nel 1984, era possibile attraversare il lago a piedi. Secondo gli studiosi, la colpa del processo di prosciugamento non va ricercata solo nell'effetto serra e nella siccità che ha colpito la regione del Sahel negli ultimi trent'anni. Ci sono grandi responsabilità umane dovute alla cattiva gestione delle risorse idriche. I politici al potere, hanno permesso la costruzione di centinaia di canali di drenaggio dell'acqua che i contadini hanno scavato per irrigare i campi, questa tecnica praticata senza controlli è in parte responsabile del prosciugamento del lago. Oggi il Ciad è un lago in via di estinzione: ormai è solo una pellicola d'acqua profonda da uno a sei metri. Gli esperti avvertono: "Entro qualche decennio potrebbe sparire per sempre tra le sabbie".
Si tratta di una prospettiva preoccupante perché la vita di parecchi milioni di africani è resa possibile solo grazie alle sue acque.

Abdullahi Umar Ganduje, segretario esecutivo della Commissione del Bacino del Lago Ciad (LCBC) ha spiegato:
 “Se il lago Ciad si prosciugasse, trenta milioni di persone non avrebbero più nessun mezzo di sostentamento, e questo è un grosso problema per la sicurezza, a causa della competizione sempre più aspra per minori quantità d’acqua. Aumenteranno la fame e la povertà. E quando manca il cibo, si crea una predisposizione alla violenza”.

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