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sabato 26 novembre 2011

Le navi di Caligola


 Le navi di Caligola
Il lago di Nemi è un lago vulcanico che fa parte della zona detta complesso vulcanico dei Colli Albani. Il lago era un apprezzato luogo di divertimenti e villeggiatura degli antichi romani. Tra l'altro, nelle vicinanze erano situati un bosco e un luogo di culto dedicati alla dea Diana.
Dal I secolo d. C. e per tutto il Medioevo, era capitato che i pescatori riportassero in superficie alcuni reperti archeologici, ma nessuno sapeva di che cosa si trattasse. Si narrava che sul fondo del lago ci fossero due antiche navi romane di enormi dimensioni, forse cariche di oggetti preziosi.
Il Cardinale Prospero Colonna intorno al 1446 affidò a Leon Battista Alberti, il compito di scandagliare il fondo del lago per recuperare eventuali relitti. Furono trovate alcune fistulae acquariae di piombo (Tubo usato nell'antichità per la conduttura delle acque), sulle quali era inciso il nome di Caligola, che permisero una datazione dell'epoca di costruzione delle navi. Non avendo attrezzature idonee per il recupero il tentativo fu abbandonato.
Quasi un secolo dopo, secondo tentativo, il 15 luglio 1535, il bolognese Francesco De Marchi calcolò che la nave fosse lunga 64 metri per 20 di larghezza e riportò in superficie "tanto legname da caricarne due muli".
Nel 1827, il Cavalier Annesio Fusconi riprende l'esplorazione del fondo. Furono recuperati pezzi di pavimento in porfido e serpentino, smalti, mosaici, frammenti di colonne metalliche, chiodi, laterizi e tubi di terracotta. Parte dei reperti fu mandata ai Musei Vaticani, il resto andò perduto.
 Il 3 ottobre 1895 una campagna di ricerche diretta dall'antiquario Eliseo Borghi, individuò una delle navi, furono recuperate: una testa di leone in bronzo, la ghiera di un timone, tegole di rame dorato, frammenti di mosaici decorati con pasta di vetro, lamine di rame ed altro. Il 18 novembre, fu localizzata anche la seconda nave. La maggior parte del materiale fu acquisito dal governo ma alcune delle parti più preziose furono saccheggiate.
Il recupero delle due navi avvenne per volere del governo fascista, fu un'opera che richiese quasi cinque anni dall'ottobre del 1928 all'ottobre del 1932. L'impresa fu resa possibile dall'Ing. Guido Ucelli che utilizzando delle idrovore, abbassò il livello delle acque del lago di oltre 20 metri. L'acqua fu scaricata attraverso un preesistente emissario artificiale, risalente all'epoca romana, lungo 1650 metri, che passa sotto Genzano attraversando il recinto craterico del Vulcano Laziale, restaurato proprio in occasione del recupero delle navi. I due scafi furono tirati in secco, e nel 1935 fu inaugurato un museo che li ospitasse insieme con gli oggetti recuperati. L'acqua del lago anche dopo il successivo riempimento non tornò più ad essere al livello originario.
 Le due navi, splendidamente decorate, a chiglia piatta, misuravano una m 73 di lunghezza x 24 di larghezza e l'altra m 71,30 x 20, entrambe costruite in fasciame di pino, rivestite esternamente di lana catramata e lamiere di piombo, fissate con chiodini di rame.
Le due imbarcazioni furono fatte costruire dall'imperatore Caligola, che le utilizzava come palazzi galleggianti in cui soggiornare, dare feste e cerimonie o simulare battaglie navali. Dopo la sua morte avvenuta nel 41 d. C., il Senato di Roma (di cui l'imperatore era stato acerrimo avversario politico) forse per cancellarne il ricordo, fece distruggere tutte le opere di Caligola, tra cui anche le navi.
Tra l'agosto 1943 e il marzo dell'anno successivo il Soprintendente S. Aurigemma fece trasportare presso i magazzini del Museo Nazionale Romano gli scafi e i reperti rinvenuti. Il 31 maggio 1944, per cause tuttora ignote, un incendio "attribuito" alle truppe tedesche stanziate nei pressi dei Museo, o a persone senza scrupoli, al fine di rivendere il piombo fuso dall'incendio, distrusse totalmente gli scafi, si salvarono solo i bronzi decorativi.
Oggi è possibile ammirare due fedeli modelli in scala 1:5 e molti elementi salvati dall'incendio al Museo delle Navi Romane di Nemi.


Concludendo ... tutto cambia nulla cambia, Caligola già a quei tempi si era fatto due Yacht :-)

6 commenti:

  1. Caro Enrico qui da te è sempre buono passare quante cose vengo sapere che ignoravo totalmente... Grazie caro amico.
    Tomaso

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  2. Conosco la graziosa cittadina di Nemi e il suo museo; veramente merita una visitina questa località.
    Saluti a presto.

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  3. Questo é un capitolo che conoscevo, ma che ho qui ben volentieri ripassato!

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  4. Tomaso anche io lo ignoravo, l'ho visto alla TV e mi ha incuriosito.
    Ciao alla prossima
    enrico

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  5. Cavaliere se passo da quelle parti lo terrò presente. Grazie
    Ciao a presto
    enrico

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  6. Ciao Adriano ...domani t'interrogo ahah
    alla prossima.
    enrico

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