Domenica mattina c’è stato un nuovo terremoto nell’Italia centrale, scossa del 6.5 grado con epicentro a Norcia. È stato il sisma più forte dal 1980. I danni strutturali sono enormi, pare non ci siano morti, ma alcuni paesi sono distrutti e gli sfollati sono migliaia.
Secondo i dati forniti dal CNR dopo le scosse il territorio risulta deformato per oltre 600 km². I sindaci dei paesi colpiti dal sisma dichiarano che sono oltre 200.000 gli edifici lesionati in attesa dei controlli statici. Sono almeno 26.000 le persone assistite dalla protezione civile.
Numero solidale
In seguito alle nuove forti scosse che hanno colpito il centro Italia il 26 e il 30 ottobre, il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con gli operatori di telefonia fissa e mobile, ha attivato nuovamente la raccolta fondi attraverso il numero solidale 45500.
È quindi possibile donare due euro con sms o chiamata da rete fissa al numero 45500.
Povera quella gente martoriata, e in più l'inverno sta arrivando!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana caro amico.
Tomaso
Questa volta non ci sono morti, ma è in ogni caso un’immane tragedia. Ci sono persone che hanno perso tutto, ora pare che allestiranno dei ricoveri con i container, ma sappiamo benissimo che per ricostruire ci vorranno minimo dieci anni, vedi per esempio L’Aquila che è ancora un cantiere.
EliminaBuona settimana caro Tomaso
enrico
Ciao Enrico, sono una delle poche persone di Trieste che l'hanno sentito, forse perchè ero ancora a letto. Mi mette tanta ansia ogni volta che sento tremare, seppur lontana... Mi ricordo quello del Friuli, da noi non aveva fatto danni, ma dalla paura abbiamo dormito qualche giorno in macchina. Povere quelle persone, perdere tutto è terribile. Un abbraccio.
RispondiEliminaImmagino che chi abbia vissuto il dramma di un terremoto porti sempre con se il terrore provato in quei brevi istanti. Perdere in un attimo amici, casa, ogni cosa, sapendo che ti attende un lungo periodo d’incertezze, è sconvolgente.
EliminaBuona settimana cara Ale, un abbraccio
enrico
Ciao caro Enrico, anche qui a Verona si sentiva le scosse... siamo molto dispiaciuti per la gente che ha perso tutto..
RispondiElimina... parlando con mio Gianni ho detto io non vorrei trovarmi davanti a nulla, preferisco a morire assieme con le mie cose..
abbi un buon mese di novembre tvb bussi Rebecca
Cara Rebecca per me la cosa importante sarebbe la vita.
EliminaCerto se perdi familiari il discorso cambia.
Consapevole che ci saranno momenti bui, penso che anche nella più cupa disperazione la casa si può ricostruire, gli oggetti cari mancheranno moltissimo, ma i ricordi non si cancellano. Solo la vita è insostituibile.
Ciao buon mese di novembre, un abbraccio, bussi.
enrico
Ciao Enrico, una tragedia enorme, tanto grande che, forse, la mente non riesce nemmeno a " percepirla " in tutta la sua immensità. Ci lascia sgomenti, allibiti, quasi in una perenne attesa che qualcuno dica o faccia qualche cosa. E io. lucana, come posso non pensare all'Irpinia? Quanto dolore in questa Italia sconvolta!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Antonella
Vedo in tv i volti di quelle persone che hanno perso tutto e sono “costrette” a lasciare il loro paese e ciò che rimane delle loro case. Hanno l’espressione disperata dei profughi che ogni giorno giungono nel nostro Paese.
EliminaBuon mese di novembre cara Antonella.
Un abbraccio
enrico
Non ho parole Enrico…. siamo così piccoli e vulnerabili, ma viviamo come fosse il contrario… la mia mente e il mio cuore sono sempre lì, ad abbracciare quelle persone che hanno perso tutto!
RispondiEliminaLa vita è un soffio…
Grazie del numero.
Ti lascio un abbracio
Basta una manciata di secondi per distruggere o sconvolgere un’intera esistenza magari fatta di sacrifici. Meno male che in questa tragedia non ci sono state vittime. Certo i danni materiali anche al patrimonio artistico sono immensi, ma citando Giovanni Testori: “Vale più la vita di un bambino che la Cappella Sistina”.
EliminaCiao cara Betty buon mese di novembre, ti abbraccio.
enrico