Promotore della costruzione del Teatro Sociale di Como fu il conte Giampietro Porro podestà della città. Nella riunione del consiglio comunale del 31 gennaio 1809, presieduta da Alessandro Volta, fu acquisita per la costruzione l’area del Castello della Torre Rotonda del 1200, i muri perimetrali del castello esistono ancora e limitano il teatro e l’area dell’arena del teatro stesso. I lavori affidati all’architetto Giuseppe Cusi iniziarono nel 1811 e la sera del 28 agosto 1813 si alzò per la prima volta il sipario del Teatro Sociale. Negli anni il teatro è stato oggetto di molti restauri. L’attuale dipinto della volta del soffitto rappresenta le muse che scendono dall’Olimpo per incoronare gli artisti è opera di Eleuterio Pagliano su progetto di Gaetano Spelluzzi, fu eseguito durante i restauri del 1855. Nel 1899, in occasione del centenario dell’invenzione della pila di Alessandro Volta, il teatro fu dotato della luce elettrica. Il Teatro Sociale ospitò il Teatro alla Scala dopo che il bombardamento del 1943 rese inagibile la sala milanese. Grazie a questa collaborazione tutti i migliori artisti dell’epoca si esibirono al Sociale. Nel Teatro ci sono alcune sale che da sole meriterebbero una visita, la più famosa è la Sala Bianca ma notevole è anche la Sala Zodiaco… Quando abitavo a Como, sono stato spesso in questo teatro che funzionava anche come sala cinematografica e in estate urilizzava anche l’arena per le proiezioni.
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Caro Enrico, rieccomi dopo la mia lunga assenza, causa della male della mia cara Danila, ora si sta rimettendo e spero che ritorni quella di un tempo.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sono felice di ritrovarti caro Tomaso ma soprattutto mi fa piacere sapere che tua moglie sta meglio.
EliminaBuona giornata, un abbraccio.
enrico
Ci sono stata, una volta sola. L'unica volta che sono stata a Como è stata per andare al Teatro Sociale a vedere il "Nabucco" di Verdi, con l'associazione "Amici della Musica". E' stata una bella serata, ricordo ancora con nostalgia il "Va pensiero", con il teatro a luci spente e illuminato solo dalla candela che ogni componente del coro teneva in mano. Saluti.
RispondiEliminaImmagino sia emozionante ascoltare il “Va pensiero”eseguito al lume di candela.
EliminaFelice giornata cara Mirtillo, un abbraccio
enrico
Che scriverti? Bellissimo tutto e grazie Enrico. Ciao.
RispondiEliminaSono io che ti ringrazio per il commento cara Pia.
RispondiEliminaFelice giornata, un abbraccio
enrico
Non mi sono mai fermato a vederlo, grazie
RispondiEliminaIo non so se le cose sono cambiate ma una volta era visitabile solo in occasioni particolari tipo le giornate FAI con visite guidate, tanto per fare un esempio.
RispondiEliminaCiao Carmine, buon weekend
enrico