Questa singola giornata serve a poco o nulla se quasi ogni giorno lo stronzo di turno massacra di botte, sfigura, violenta, uccide, quella che nella maggioranza dei casi è la donna che nella sua mente tarata dice di amare. Che cosa dire quando leggiamo che violentatori seriali sono rimessi in libertà dopo poco tempo e commettono nuovamente lo stesso crimine?
Continuiamo giustamente a tenere desta l’attenzione e a denunciare questi crimini, ma solo questo non è sufficiente per fermare gli stalker e la strage.
Le istituzioni devono proteggere chi chiede aiuto.
PS:
Allo spazio Alda Merini, a Milano, l'installazione artistica ideata da Jo Squillo: Wall of dolls, il Muro delle Bambole, nell'ambito delle iniziative per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne 2017. Il Muro delle Bambole deriva da una tradizione indiana secondo cui per ogni volta che una donna subisce violenza una bambola viene affissa su ogni porta.
Caro Enrico, trovo giusto che ci sia una giornata per far capire e è una vergogna che questo succeda.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Caro Tomaso, buona settimana, un abbraccio.
Eliminaenrico
-Il muro delle bambole di Milano, non ci sono mai stata a vederlo, ma prima o poi ci andrò. Buon week end.
RispondiEliminaServono protezione e aiuti concreti per chi è vittima di abusi, le tragedie quasi quotidiane sono sotto gli occhi di tutti, ma forse anche queste iniziative potrebbero essere utili.
EliminaFelice settimana cara Mirtillo, un abbraccio
enrico
Grazie Enrico!
RispondiEliminaLe istituzioni sono spesso latitanti. Un esempio assurdo di questi giorni: nel dicembre 2016 una dottoressa era stata violentata mentre prestava servizio di guardia medica. Lo stupratore la perseguitava da un anno con messaggi e telefonate La dottoressa denunciò lo stupro dopo nove mesi, il tempo massimo per porgere denuncia sono sei mesi e ora lo stupratore è stato scarcerato.
EliminaCiao cara Sciarada, un abbraccio
enrico