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sabato 9 ottobre 2010

Il Bonsai


Bonsai fra storia e filosofia
La parola giapponese bon-sai significa bon = vaso e sai = albero,
quindi bonsai significa albero in vaso.
 Nato in Cina circa 2000 anni fa fu portato in Giappone dai monaci Buddisti, dove conservò il suo significato religioso, ma acquistò tanta importanza da essere posto al centro della casa giapponese. In occidente il bonsai fu conosciuto solo nel 1890 - 1900, quando comparve all'esposizione mondiale di Parigi.
Nella pianta si distinguono:
• Il fusto che collega le foglie alle radici.
• L'asse radicale, specialmente evidente nelle giovani piante.
• Il colletto, che separa il fusto dalle radici.
• Il nodo, intersezione della foglia.
• L'internodo, tratto tra foglia e foglia.
• La gemma apicale, gemma della cima che condiziona per la sua dominanza la crescita delle gemme sottostanti.
La gemma finale di un germoglio è sempre la più attiva, eliminandola si stimoleranno lo sviluppo di gemme laterali e la ramificazione.
Per la potatura in un bonsai è utile, in autunno, cimare i rami inferiori e in primavera quelli superiori.
• Il tronco è l'asse principale dell'albero, da esso si diramano le branche (grossi rami) che si distinguono in: primarie, inserite direttamente sul tronco, secondarie, sulle primarie, terziarie e così via.
• Le branche sono: di primo ordine quelle vicino alla base di secondo e terzo ordine quelle più alte.
• I succhioni sono rami da legno nati sul tronco o sulle branche.
• I polloni sono rami che partono dalla radice o dalla base dell'albero.

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