martedì 10 giugno 2025
Vai a Baggio a suonare l'organo!
lunedì 9 dicembre 2024
Stella di Natale
La Stella di Natale nota come Poinsettia è una pianta originaria del Messico, dove cresce spontaneamente allo stato selvatico e può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri. All'interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), solo leggermente irritante per le pelli delicate, ma può provocare infiammazione delle mucose, soprattutto quelle più delicate dei bambini piccoli, che mettono tutto in bocca. E' tossica per cani e gatti se la masticano. In Italia la pianta divenne popolare circa due secoli fa, quando fu usata per adornare la Basilica di San Pietro.
I veri fiori di questa pianta sono quelli di colore giallo all'interno, le brattee colorate di rosso sono foglie, che in alcuni periodi dell'anno, possono avere colori, che variano dal rosso brillante, quello più diffuso, al bianco o al rosa.
La stella di Natale non dovrebbe stare a temperature inferiori ai 15°C, vuole un terriccio leggero 3/4 di torba e 1/4 di sabbia. La concimazione a base di potassio e fosforo va eseguita ogni quindici giorni per tutto il periodo invernale, innaffiare ogni tre giorni. La pianta deve essere tenuta in un ambiente luminoso, in estate però non deve essere esposta direttamente ai raggi solari. La perdita delle foglie a fine fioritura è tipica della pianta. Nel periodo primaverile deve essere portata all'esterno e quando la pianta avrà perso tutte le foglie, potate i rami a 10 centimetri dal terreno e rinvasatela. Verso ottobre novembre deve essere riportata in casa, in un ambiente poco luminoso, dove sarà esposta ad un massimo di otto ore di luce il giorno, per sperare di rivedere le brattee colorate.
Stella di Natale(leggenda)
Una bambina messicana la sera della vigilia di Natale avrebbe voluto portare un dono a Gesù Bambino, ma era talmente povera da non avere i soldi per acquistarlo. Mentre tutti andavano in chiesa, lei rimase in casa a piangere per il dispiacere. All’improvviso le apparve un angelo.
“Perché sei così triste?” chiese alla bambina. “Perché non ho nulla da portare a Gesù!” rispose lei. Allora l’angelo le disse: “Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù, il tuo amore. Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai il tuo dono sarà il più bello di tutti”. La bambina fece come aveva detto l’angelo, raccolse le frasche e pensò di abbellirle con l’unica cosa che possedeva, il nastro rosso della sua treccia, poi depose il mazzo davanti all’altare e mentre pregava, le frasche si trasformarono nel fiore più rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto. Ora sapeva che Gesù aveva gradito il suo dono e aveva trasformato delle semplici foglie nel fiore più bello del Messico: Flores de la Noce Buena (la Stella di Natale)
martedì 12 novembre 2024
Paradiso animali 27 0ttobre
giovedì 31 ottobre 2024
Halloween
giovedì 14 marzo 2024
Yuky-onna
È una creatura legata all’inverno, infatti compare durante le tempeste di neve, probabilmente è lo spirito di una donna morta assiderata è descritta come una bellissima fanciulla dal volto pallido i lunghi capelli e i suoi occhi provocano terrore nei mortali. Il più delle volte indossa un kimono bianco, in altre è nuda. Il comportamento della yuki-onna varia di storia in storia. Talvolta provoca la morte della sua vittima, altre volte la priva del sangue, occasionalmente seduce gli uomini per sottrarre la loro energia o congelarli attraverso un rapporto sessuale o un bacio, raramente risparmia la sua vittima e la lascia libera. In altre leggende la yuki-onna entra nelle abitazioni delle vittime, spalancando la porta con una folata di vento gelido e le uccide nel sonno. In una delle tante leggende, lascia libero un ragazzo giovane e bello, facendogli però promettere di non parlare mai di quanto è successo. Ormai anziano, l'uomo racconta la storia alla moglie, ma questa si rivela essere la yuki-onna che lo aveva risparmiato. Avendo infranto la promessa, l’uomo viene abbandonato, non sarà ucciso solo perché dalla loro unione hanno avuto dei figli. In un'altra versione, rotta la promessa la donna si scioglie come neve al sole.
mercoledì 5 aprile 2023
Amici-in-allegria: La leggenda degli ulivi
mercoledì 15 febbraio 2023
Amici-in-allegria: San Faustino festa dei single.
sabato 12 marzo 2022
Amici-in-allegria: El tredesin de marz
mercoledì 12 maggio 2021
Apollo e Dafne
Povera Dafne aveva un padre pirla, lui stando sempre in acqua aveva il cervello annacquato e invece di fermare Apollo, trasformò la figlia in una pianta d'alloro.😭
sabato 11 maggio 2019
Festa della mamma
venerdì 8 febbraio 2019
Un libro dal contenuto malefico.
Si narra che ad Agolla in provincia di Macerata visse un mago che possedeva un libro misterioso e magico nel quale erano scritte le formule per evocare sventure alle persone cui erano rivolte. Molti individui dall’animo spregevole si rivolsero al mago perché provocasse disgrazie contro i loro veri o presunti nemici. Quando lo stregone si rese conto del male che arrecava anche a persone innocenti decise di bruciare il libro. Il fuoco però non distruggeva il libro e per avere un aiuto andò alla grotta dei frati, dove sembra dimorasse anche il Beato Bernardo da Quintavalle uno dei primissimi compagni di San Francesco d’Assisi. Il mago però impiegò il resto della sua vita prima di riuscire a distruggere quel libro malefico.
venerdì 9 novembre 2018
Giornata della gentilezza: il vestito rosa
Il 13 novembre è la giornata della gentilezza e per l'occasione ripropongo questo vecchio post perché considero questo racconto un atto di sensibilità, amore e gentilezza nei riguardi di chi può sembrarci "un po' diverso"
Vidi una ragazzina seduta tutta sola nel parco. Tutti le passavano vicino e non si fermavano per scoprire perché sembrasse così triste. Indossava un vestito rosa logoro, scalza e sporca, sedeva e guardava la gente passare. Non provava mai a parlare. Non diceva una parola. Molti le passavano vicino, ma nessuno si fermava. Il giorno dopo decisi di tornare al parco per curiosità, per vedere se la ragazzina stava ancora lì. Sì, era lì, proprio nello stesso posto dov'era il giorno prima, e ancora con lo stesso sguardo triste negli occhi. Quel giorno ero decisa a fare qualcosa ed avvicinarmi alla ragazzina. Che, come tutti sappiamo, un parco pieno di gente strana non è il posto giusto, dove dei bambini possano giocare soli. Nell'avvicinarmi notai la parte posteriore del vestito della ragazzina. Aveva una forma grottesca. M'immaginai che fosse quella la ragione per cui la gente passava e non faceva lo sforzo di parlare con lei.
Le deformità sono un colpo basso nella nostra società, e il cielo vieta di fare un passo verso di esse e assistere qualcuno che è diverso. Avvicinandomi ancora, la ragazza abbassò appena gli occhi per evitare il mio sguardo. Da vicino potei vedere più chiaramente la forma della sua schiena. Aveva la forma orribile di una gobba esagerata. Sorrisi per farle capire che era tutto ok; ero lì per aiutarla, per parlare. Mi sedetti accanto a lei ed esordii con un semplice "ciao". La ragazzina sembrò colpita, e balbettò un "salve" dopo avermi a lungo fissato negli occhi. Sorrisi e anche lei sorrise timidamente. Parlammo finché venne sera, e il parco fu completamente vuoto. Chiesi alla ragazza perché fosse così triste. Lei mi guardò e con tristezza disse "perché sono diversa". Immediatamente risposi "lo sei!"; e sorrisi.
La ragazzina sembrò ancora più triste e disse "lo so".
"Cara, " dissi, "mi sembri un angelo, dolce ed innocente".
Mi guardò e sorrise, poi si alzò in piedi lentamente e disse "davvero?"
"Sì, sei come un piccolo angelo custode mandato a prenderti cura della gente che passa". Annuì con la testa, e sorrise. Così facendo aprì la parte posteriore del suo vestito rosa e lasciò uscire le sue ali. Poi disse "lo sono". "sono il tuo angelo custode" con un luccichio negli occhi. Rimasi senza parole - di certo stavo avendo un'allucinazione.
Disse: "Per una volta hai pensato a qualcuno oltre a te stessa. Il mio lavoro qui è finito."
Mi alzai in piedi e dissi "aspetta, perché nessuno si è fermato per aiutare un angelo?"
Mi guardò, sorrise, e disse "sei l'unica che possa vedermi" e poi se ne andò.
dal web , non conosco l'autore
sabato 28 luglio 2018
Ponte dell'arcobaleno il paradiso degli animali
Leggenda del coyote e della neve.
giovedì 15 febbraio 2018
San Faustino festa dei single.
15 Febbraio - San Faustino protettore dei single la clip del film😊
Da pochi anni San Faustino è, anche se non “ufficialmente”, il protettore dei single, in giocoso antagonismo con San Valentino, protettore delle coppie. C'è quindi chi festeggia il 15 Febbraio uscendo e ritrovandosi fuori a cena con amici "single".
Perché sia stata scelta questa data non si sa di preciso, ma secondo la tradizione Faustino dava l’opportunità alle ragazze d'incontrare il loro futuro fidanzato.
San Faustino e San Giovita furono due cavalieri legati dallo stesso destino. Convertitisi al cristianesimo, furono tra i primi evangelizzatori delle terre bresciane e morirono martiri tra il 120 e il 134 al tempo di Adriano.
Nominati dal vescovo Apollonio, Faustino presbitero e Giovita diacono di Brescia, le loro predicazioni li resero invisi ai maggiorenti della città, che li denunciarono all’imperatore Adriano accusandoli di essere nemici della religione.
Minacciati di decapitazione, ai due giovani fu chiesto di rinnegare la loro fede, ma si rifiutano e furono imprigionati.
L’imperatore Adriano ordinò che i due fossero dati in pasto ai leoni, ma le bestie si accovacciarono mansuete ai piedi dei giovani. L'imperatore ordinò allora che fossero scorticati vivi e messi al rogo, ma le fiamme non li sfiorarono. Portati in carcere a Milano, subirono una specie d'impalazione ma si salvarono. Trasferiti a Roma, furono portati al Colosseo, ma anche qui le belve non li aggredirono. Spediti a Napoli via mare, furono nuovamente torturati e abbandonati in mare su un relitto, ma miracolosamente tornarono a riva. L'imperatore ordinò allora il loro rientro a Brescia, dove il nuovo prefetto eseguì la sentenza di decapitazione il 15 febbraio poco fuori l'antica porta Matolfa (strano siano riusciti a tagliargli la testa.)
Una curiosità nel bresciano, mentre il nome Faustino è diffuso, quello di Giovita causa la finale in “a” è considerato femminile. Si usa, infatti, dire "San Faustì e sò moér Giovita". (S. Faustìno e sua moglie Giovita)
Tradizionalmente si crede che con la festa del santo finisca la brutta stagione e inizi il periodo delle scampagnate.
Si racconta che nel 1438 i due santi apparvero sulle mura della città di Brescia e respingendo le palle delle cannonate a mani nude, aiutarono i bresciani a vincere i milanesi che assediavano la città ormai da parecchi mesi.
Ho riportato questa storia per dimostrare che le fake news esistevano già.😕
Per non smentire la diceria ho aggiunto due palle di cannone al quadro di Giandomenico Tiepolo sito nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia, che immortala la leggenda.
Ho messo due palle enormi perché se si devono sparare, almeno siano grosse.😊
mercoledì 10 gennaio 2018
Sirena bicaudata.
Il critico d'arte, archeologo, filologo Payne Knight, cita numerose chiese romaniche irlandesi, francesi, italiane, in cui ci sono bassorilievi che riproducono figure femminili raffiguranti l’antica madre pagana dea della fertilità, che divarica le gambe e con le mani evidenzia i genitali stilizzati.
In una società pudica come quella medievale non erano accettabili queste raffigurazioni, da qui l’evoluzione. Le gambe divaricate si trasformarono nelle due code di una sirena e in questo modo si celò e si mimetizzò il simbolo sessuale della donna che però in periodo medioevale si ritrovava ancora nella Vesica Piscis detta anche Mandorla Mistica interpretabile non solo come elemento decorativo ma anche come simbolo della vita.
giovedì 4 gennaio 2018
La Befana 😊 e l'Epifania
lunedì 18 dicembre 2017
Babbo Natale
Una giovane coppia entrò nel più bel negozio di giocattoli della città.
L'uomo e la donna guardarono a lungo i colorati giocattoli allineati sugli scaffali, appesi al soffitto, in lieto disordine sul bancone. C'erano bambole che ridevano e piangevano, giochi elettronici, cucine in miniatura che cuocevano torte e pizze. Non riuscivano a prendere una decisione. Si avvicinò a loro una graziosa commessa.
"Vede", spiegò la donna, "noi abbiamo una bambina molto piccola, ma siamo fuori casa tutto il giorno e spesso anche di sera". "E' una bambina che sorride poco", continuò l'uomo. "Vorremmo comprarle qualcosa che la renda felice", riprese la donna " anche quando non ci siamo noi....". "Qualcosa che le dia gioia anche quando è sola".
"Mi dispiace", sorrise gentilmente la commessa, "Ma noi non vendiamo genitori".
giovedì 5 gennaio 2017
La befana cambia look
Poesia sulla Befana
di Gianni Rodari
Alla Befana
Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sono sempre stato
ma un dono mai me l'hai portato.
Anche quest'anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l'accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d'ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti