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giovedì 21 ottobre 2010

Il numero d'oro - Sezione aurea -


Il numero d’oro (sezione aurea): Φ =1,61803398874989...

 L'idea di armonia e di perfezione, dalla natura all'arte, dalla geometria all'architettura, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato è rappresentato dal numero d’oro. Sin dai tempi più antichi, dagli egiziani ai più moderni frattali, esiste una proporzione che è stata rispettata per ottenere una dimensione armonica delle cose. Il matematico americano Mark Barr, nel secolo scorso, propose di indicare questo numero con la lettera greca "Φ", dall'iniziale di Fidia, lo scultore greco che rispettò sempre il rapporto 1:1,618 nel realizzare le sue sculture e nella costruzione del Partenone di Atene. Alcuni esempi*Nella piramide di Cheope il rapporto base/altezza corrisponde a 1,58 molto vicino a 1,6.
*Nei megaliti di Stonehenge, le superfici teoriche dei due cerchi di pietre azzurre e di Sarsen, stanno tra loro nel rapporto di 1,6.
*Nella pianta del Partenone di Atene ritroviamo il numero aureo nel rapporto lunghezza / larghezza e nell'architrave in facciata dove il rettangolo aureo è ripetuto più volte.
*Nella progettazione della Cattedrale di Notre Dame a Parigi e del Palazzo dell'ONU a New York sono state utilizzate le proporzioni del rettangolo aureo.
*In molte opere di Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Bernardino Luini, Sandro Botticelli, si ricorreva spesso alla “divina proporzione”
*Beethoven, nelle "33 variazioni sopra un valzer di Dabelli" suddivise la sua composizione in parti corrispondenti ai numeri di Fibonacci, il cui rapporto corrisponde al numero d'oro. Anche Claude Debussy e Béla Bartòk hanno usato questa tecnica.
*Molti degli oggetti che usiamo quotidianamente rispettano la sezione aurea; le carte di credito le carte SIM dei cellulari le musicassette, sono tutti rettangoli aurei con un rapporto tra base ed altezza pari a 1,618…..
*In natura il rapporto aureo è riscontrabile in molte dimensioni del corpo umano, e i grandi scultori hanno sempre utilizzato tali valori per rappresentare la bellezza canonica. Se moltiplichiamo per 1,618 la distanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all'anca, moltiplicata per il numero d'oro, dà la lunghezza della gamba, dall'anca al malleolo. Anche nella mano i rapporti tra le falangi delle dita medio e anulare sono aurei, così il volto umano è tutto scomponibile in una griglia i cui rettangoli hanno i lati in rapporto aureo. La distanza esterna degli occhi diviso 1,618 dà la larghezza bella bocca, la larghezza della bocca diviso 1,618 dà la larghezza del naso. 
Questo rapporto lo ritroviamo anche nel mondo naturale; se ad una rosa misuriamo la larghezza della foglia e la moltiplichiamo per 1,618 otteniamo la lunghezza della foglia stessa.

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