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lunedì 11 ottobre 2010

La coppettazione


La coppettazione

Una tecnica nota anche in Occidente, anche se applicata con criteri differenti da quelli della medicina cinese è la coppettazione. Si tratta di applicare delle ventose sui punti da trattare ed esercitare un'azione di aspirazione più o meno intensa sino a richiamare nel sottocute liquidi e sangue. I cinesi oggi usano spesso delle coppette in plastica o in vetro a vuoto pneumatico, ma è ancora largamente utilizzata la tecnica di fare il vuoto con una fiamma passata rapidamente all'interno della coppetta, che può essere di legno di bambù o di vetro. Secondo la medicina cinese questa tecnica è indicata in tutte le forme caratterizzate dalla presenza di catarri o di umidità. Si applica quindi specialmente nelle malattie respiratorie e nelle malattie reumatiche. Ci sono tuttavia anche impieghi particolari di questa tecnica, utili per trattare l'ansia e l'insonnia o per curare i disturbi dispeptici dei bambini.
In pratica il medico applica rapidamente le coppette sui punti da trattare esercitando un'aspirazione più o meno intensa a seconda che debba ottenere un forte drenaggio o solo un'attivazione della circolazione energetica. Questa azione aspirante superficializza l'energia corporea e con essa porta all'esterno i fattori patogeni e in particolare l'umidità o il sangue stagnante. La tecnica può anche essere associata al salasso (si punge il punto sino a farlo sanguinare, poi si applica la coppetta) o all'agopuntura (si copre l'ago infisso sul punto con una coppetta).
Una tecnica particolare è quella della "coppetta strisciata". Si spalma un olio da massaggio sulla schiena del paziente, si applica la coppetta con un'aspirazione discretamente energica e la si spinge lungo i lati della colonna vertebrale prima in un senso e poi nell'altro, mantenendo l'azione di ventosa, sino ad ottenere un arrossamento della cute. L'effetto è molto rilassante e al tempo stesso corroborante.
Per avere idea dell'efficacia di questa tecnica, si pensi che l'applicazione di una energica coppettazione su due punti specifici del dorso (punto fengmen) può arrestare una crisi asmatica in pochi secondi.

Indicazioni

Dolori in genere, pletore, ipertensione, disturbi digestivi e respiratori, paralisi, reumatismi cronici, osteoartrosi, risoluzione delle stati e delle relative algie, riduzione degli edemi.

In Oriente si applica anche per i morsi di serpenti.

In Giappone si coppettano, a scopo diagnostico, i Punti SHU dorsali del Meridiano della Vescica. L’osservazione di variazioni termiche e colorito cutaneo, della sudorazione locale o di "odori" in un determinato Punto Shu dorsale metamerico, richiama l’attenzione del Curante sulla sede delle turbe energetiche.

La Tradizione annovera la Coppettazione tra le tecniche cutistimolatorie classiche. Essa è detta Xifeng o Ba Guan fa o Bam Huo Guan. Il meccanismo d’azione elettivo è la dispersione dei ristagni nella circolazione dell’Energia e del Sangue e degli aggressivi Fattori patogeni nocivi detti XieQi.
Storicamente si fanno risalire le coppette , o ventose, ai primi medici-sciamani che praticavano suzioni sulle zone cutanee da trattare aspirando l’aria in coni di corna di animali con la sommità perforata. Si trovano riferimenti a questa tecnica nel Ben Cao Gang Mu Shi YI ove si afferma che: "nelle coppette vi è associazione di aria e fuoco, esse espellono il vento nocivo "L’uso delle coppette fu peferzionato sotto la dinastia Tang ( 618 dC) e sotto i Quing Manciù (dal 1644 dC.).
La tecnica consiste nella introduzione di fuoco entro una coppetta o un bicchierino di bambù o di vetro o di porcellana , ecc. L’ossigeno dentro il contenitore brucia e si provoca una fuoriuscita di aria calda che crea una depressione. L’applicazione della coppetta sulla cute esercita un effetto ventosa suggente che ha il potere di rimuovere le stasi di Qi/Xue, attivare la circolazione di Qi nei capillari Sun Luo e di sangue nel microcircolo. Queste azioni fanno "disperdere all’esterno" i Fattori Perversi Xieqi FREDDO HAN e UMIDITA’ SHI, attivano le difese organiche e sedano il dolore.

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