I lofiiformi – sono 265 specie -
sono lunghi fino a 1,5 m. hanno capo massiccio, pinna dorsale spinosa, appendici dorsali simili ad esche, per attirare le prede, bocca è stomaco ampio ed estensibile, possono inghiottire un pesce delle loro dimensioni. Solitamente si muovono sul fondo usando le pinne pettorali. Le specie che vivono in profondità hanno organi bioluminescenti. Per esempio i Cerastias, che vivono fra i 400 e i 1800 m, hanno un’esca, davanti alla bocca, che emette segnali luminosi intermittenti. In molte specie il maschio è lungo circa un decimo della femmina e vive da parassita. Attaccato alla compagna il suo apparato digerente si è atrofizzato e si nutre attraverso il sangue della femmina con la quale condivide lo stesso sistema circolatorio.
Tra le famiglie più note dei lofiiformi c’è quella dei lofidi, a questa appartengono: la rana pescatrice (Lophius piscatorius), che può raggiungere il metro di lunghezza e i 30 kg di peso, il pesce porco (Lophius budegassa), presenti anche nel Mediterraneo. Nella famiglia dei Cerazidi, che vivono a grandi profondità, troviamo; il diavolo di mare tristellato (Bathyceratias trilepicus), la Ceratias holboelli. Alla famiglia degli Antennaridi o dei pesci rospo, che hanno pelle verrucosa e bocca obliqua appartengono: l'arlecchino dei Sargassi (Histrio histrio) e il pesce rospo marmorato (Antennarius marmoratus). Nella famiglia degli Ogcocefalidi o Maltidi c’è il pesce pipistrello dalla coda corta (Coelophrys brevicaudata).
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