"E' più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli". Matteo nel capitolo XIX v.24 del suo Vangelo così riferisce le parole di Gesù. Poiché l'immagine di un cammello che cerca di passare per la cruna di un ago è inverosimile, qualcuno ha ritenuto trattarsi di un errore di traduzione. In realtà pare che San Gerolamo, l’autore della vulgata editio della Bibbia, traducendo dal greco al latino - (facilus est camelum per foramen acus transire quam divitem intrare in regnum caelorum) - interpretasse la parola kamelos come cammello, mentre l’esatto significato sarebbe “grossa fune usata per l’attracco delle navi”. Un’altra versione, non documentata, dice che la “cruna dell’ago” era il nome di un passo di montagna talmente stretto che un uomo passava a fatica, quindi sarebbe stato impossibile attraversarla con un cammello.
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un commento:
Alessandro D'Esposito -
L'errore filologico non si è verificato nel passaggio dall'aramaico all'arabo poichè è stato correttamente riportato "gamal" (cioè "gomena", la grossa fune con cui le navi si ancorano alle bitte nel porto) mentre nella successiva trasposizione dall'arabo al latino si è tradotto "kamel" (cioè "cammello") arrivando all'incongruenza sintattica che filerebbe correttamente "E' più facile che una gomena entri nella cruna dell'ago piuttosto....". Un'eco di questa antica denominazione permane nella demominazione dialettale genovese dei portuali che sono chiamati "camalli" in quanto la marina araba ebbe un predominio nel mediterraneo in epoca prefeudale (a partire dal VII secolo).
Al riguardo, con l'occasione, Te ne rivelo un altro, macroscopico e sul quale si è fondata molta della religiosità da favola, creando dei tabù.
RispondiEliminaIn origine si narrava di una Maria giovane - cosa comprovata da altre fonti - e non vergine; ma nella traduzione fu citata una "Maria vergine" e non "Maria giovane" come, invece, volevasi dire.
Non è cosa da poco poichè giovane è comprensibile, vergine -anche dopo - è pura favola; incredibile.
Nei fatti, per il popolo ebraico, si dice" La giovane concepirà e partorirà un figlio e gli porrà il nome di Emmanuele" (Dio con noi); parole pronunciate da Isaia e rivolte al re della Giudea, Achaz.
Il vocabolo "giovane" è stato interpolato, poi, con il significato greco di vergine.
Ciao
P.S.:
Da "I Degeneri Sedicenti Successori di Pietro" (vicende storiche); gennaio 1989.
Molto interessante. Grazie
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