Le pietre di Ica
Nel 1966 un medico peruviano, Javier Cabrera Darquea, venne in possesso di una pietra, donatagli da un contadino, sulla quale erano incisi alcuni disegni. Il contadino gli raccontò di averla trovata ad Ica, nel deserto di Ocucaje (Perù), dove c’erano moltissimi sassi simili. Cabrera fu affascinato da quella pietra e cominciò a raccoglierle e catalogarle. Oggi il museo personale da lui creato ha una collezione di oltre 20.000 esemplari. Su ognuna delle pietre è inciso ogni tipo di conoscenza, gli animali, operazioni chirurgiche, la deriva dei continenti. L’insieme è una specie d’enciclopedia incisa sulla pietra. Su alcune pietre ci sono i dinosauri ed è illustrato il ciclo vitale di questi esseri estinti prima che comparisse la specie umana. Vi sono poi alcuni animali dei quali abbiamo solo i resti fossili. Ci sono incisioni che mostrano operazioni chirurgiche complesse, come un'operazione a cuore aperto o un trapianto di cervello. La pietra più improbabile raffigura due uomini che cavalcano uno pterodattilo (dinosauro volante) e con un cannocchiale osservano uno stegosauro. L'analisi delle pietre ha rivelato che risultano provenire da un flusso vulcanico tipico dell'era Mesozoica, cioè risalente fra i 230 e i 65 milioni di anni fa. La patina di ossidazione che ricopriva le incisioni faceva supporre, dalle diagnosi, che le incisioni fossero avvenute almeno 12 mila anni prima. Cabrera si è battuto per anni perchè il governo peruviano proteggesse l'area di Ica e nominasse una commissione di studio internazionale per studiare le pietre e riscrivere la storia ma i suoi appelli sono stati vani. Le pietre sono state studiate, ovviamente è stata messa in dubbio la loro autenticità, alcuni contadini sostennero poi di averle fabbricate loro.
Oggi sappiamo che sono false.
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