Leptis Magna
patrimonio dell’umanità. UNESCO
In Libia c'e' una città, le cui rovine sorgono nei pressi dell'attuale Lebda a circa 100 km ad est di Tripoli, che raggiunse il suo massimo slendore nel 193 con oltre 100.000 abitanti quando, Settimio Severo nativo leptitano, divenuto imperatore di Roma, la trasformò in una sontuosa città imperiale, in grado di gareggiare in splendore con la stessa Roma, fu, infatti, definita la "Roma d'Africa". Leptis che è il sito archeologico più esteso e affascinante della Libia, ed anche quello meglio conservato di tutto il Mediterraneo, era una grandissima città costiera, sorta nell'età fenicia e sviluppata nell’età augustea. Gravemente danneggiata da terremoti nel IV secolo d.C., occupata dai Vandali nel secolo seguente, Leptis Magna rimase sommersa per centinaia di anni nella sabbia alluvionale del fiume Ledban per un errore di costruzione del porto. Nel III secolo la città visse un rapido declino a causa dell'inesorabile insabbiamento del porto, che fece drasticamente ridurre la capacità commerciale della metropoli. Già nella metà del IV secolo gran parte di Leptis era abbandonata. Saccheggiata dai francesi che usarono colonne e pietre per costruire Versailles, fu riportata in luce nel XX secolo da archeologi italiani. Dopo un secolo di campagne e restauri archeologici il sito ha recuperato parte dell'antico splendore e rimane, a pochi metri dalle dune costiere, un’importante testimonianza del passato.
L'area archeologica di Leptis è vastissima e comprende, tra l'altro, l'arco di Settimio Severo, le Terme, il Foro Severiano il Teatro romano, le ville di Silin che sono una parte delle residenze marittime che vennero costruite sulla costa dai ricchi mercanti e armatori della città, qui vi sono alcuni eccezionali mosaici, tra i più pregevoli e meglio conservati al mondo.
Nessun commento:
Posta un commento
Anonymous comments with advertising links
are automatically considered SPAM