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domenica 31 ottobre 2010

Il sangue di Gesù



Il sangue di Gesù
Il centurione romano Longino, dopo aver trafitto con la lancia il costato di Cristo, raccolse la terra intrisa del sangue uscito dalla ferita e la ripose in una cassetta metallica che portò con sé nelle sue peregrinazioni fino a Mantova, dove giunse nel 36 d.C., Non si conosce il motivo di questo suo viaggio ma, per non correre rischi a Mantova nascose la preziosa cassetta sotto terra. Longino che era diventato apostolo del Signore, fu catturato subì il martirio e venne decapitato. Nell’804 d.C. non si sa in quale circostanza fu ritrovata la cassetta metallica contenente la reliquia e nei pressi c’erano delle ossa umane che furono attribuite al centurione. Carlo Magno venuto a conoscenza della leggenda di Longino, convocò il Papa Leone III che giudicò autentica la reliquia, elevò la città a sede vescovile e sul luogo del ritrovamento, fu costruito l'oratorio di Sant'Andrea per ricordare l'evento. Non si hanno notizie degli anni successivi al ritrovamento, si sa solo che nel 923, per timore di una razzia da parte degli Ungari, la terra intrisa del preziosissimo sangue, fu suddivisa in due contenitori che furono nuovamente nascosti: uno nello stesso luogo nel quale era stato trovato la prima volta e l'altro nella chiesa di S. Paolo. Passarono molti anni e della reliquia si perse il ricordo, fino a quando, nel 1048, Sant'Andrea Apostolo apparve in sogno a un mendicante cieco e gli indicò il luogo in cui scavare per riportare alla luce il sangue di Cristo. Nessuno credette al mendicante ma, dopo altre due apparizioni del Santo la reliquia fu fatta cercare. Trovata, fu sottoposta al giudizio del Papa, che ne confermò l'autenticità. Nel 1472, per dare una degna custodia alla Reliquia, iniziarono i lavori dell'attuale Basilica di Sant'Andrea su progetto e disegno di Leon Battista Alberti. Nel 1479 fu "ritrovata" nella chiesa di S. Paolo, la porzione di Reliquia nascosta nel 923. Il Sacro Sangue di Gesù, dal 1500 fu custodito all'interno di due reliquari d'oro disegnati dal Bernini e realizzati da Nicolò da Milano, divenne meta di pellegrinaggi di massa e fu visitato da Papi e Imperatori.
Nel 1848 Mantova fu invasa e i sacri vasi furono depredati, ma pare che quelli trafugati fossero delle coppie e la sacra reliquia che era stata suddivisa in varie parti non andò dispersa. Poiché le reliquie furono varie volte oggetto di tentato furto costruirono nella cripta della Basilica un forziere, dal quale le ampolle sono tolte solo una volta l’anno, il venerdì Santo per esporle alla venerazione dei fedeli. L’apertura del forziere prevede l'impiego contemporaneo di dodici chiavi (conservate da dodici persone diverse). I reliquiari che si vedono ora furono commissionati a Giuseppe Bellezza dall'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. 
La curia sembra che non abbia mai concesso dei campioni per eseguire analisi sulle tracce ematiche contenute nelle ampolle, sarebbe stato interessante un confronto con quelle della Sindone.


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