saluto

sabato 2 ottobre 2010

Kanzi: la scimmia sulla soglia della mente umana


Kanzi il bonobo
Kanzi è stato definito, nel titolo di un libro a lui dedicato: "La scimmia sulla soglia della mente umana".
Kanzi è un bonobo che per tutta la sua vita è stato studiato e allevato dalla ricercatrice statunitense Sue Savage-Rumbaugh. Nato in cattività, nel 1980, da una madre chiamata Lorel, poco dopo la nascita, è stato adottato da una femmina dominante, Matata, che lo ha sempre allevato come proprio. Nata in Africa, e vissuta per i primi cinque anni della sua vita in libertà nella foresta del Congo, Matata faceva parte di un piccolo gruppo di bonobo portati negli Stati Uniti a metà degli anni Settanta. Lo scopo scientifico era studiare eventuali diversità fra la specie dei bonobo e quella degli scimpanzé. Tutte le ricerche del passato avevano dimostrato come fosse inutile tentare di insegnare a una scimmia ad esprimersi con un linguaggio vocale, il loro apparato vocale è troppo diverso da quello dell’uomo. Kanzi giunse all’Yerkes presso la Georgia State University, insieme alla madre adottiva, all’età di sei mesi rimanendo aggrappato stretto a lei quasi ininterrottamente. Nessuno pensò di addestrarlo, il programma di insegnamento del linguaggio dei simboli riguardava soltanto la madre alla quale fu comunque permesso di tenersi vicino il cucciolo durante le ore di esercizio. Matata, dopo due anni di risultati nulli o comunque scarsi, fu separata provvisoriamente dal piccolo, e rimandata al centro di ricerca che l'aveva ospitata in origine, perché potesse nuovamente accoppiarsi. In quel periodo di separazione, dopo un iniziale momento di smarrimento, Kanzi cominciò improvvisamente a usare la tastiera che era stata proposta tante volte alla madre, dando prova di aver compreso i simboli e di saperli usare. Kanzi riconosceva il suono, il significato, e sapeva indicare i simboli corrispondenti, di una decina di parole inglesi che nessuno gli aveva insegnato direttamente, ma che aveva solo sentito ripetere spesso. Da allora (aveva due anni) Kanzi ha imparato a usare centinaia di lessicogrammi e a comprendere oltre 3000 parole di inglese parlato (quando sente una parola indica il lessicogramma corretto). Notevoli sarebbero anche le sue capacità di capire semplici espressioni grammaticali e di articolare alcune comprensibili parole parlate (per una scimmia è quasi impossibilità, pronunciare consonanti). Ora riesce a comunicare con i ricercatori, “parla” con loro anche senza vederli, anche attraverso il telefono. Kanzi, inoltre, non riconosce soltanto parole dal significato concreto, ma anche concetti astratti come “bene”. Ha imparato a scheggiare delle pietre per renderle più affilate e usarle per tagliare, come i nostri antenati ominidi, sa anche destreggiarsi con alcuni videogiochi, e caricare i suoi film preferiti sul videoregistratore del centro di ricerca Ha una capacità di comunicazione paragonabile a quella di un bambino di due o tre anni. I ricercatori, che lo hanno studiato per anni, pensano che vivendo a contatto con gli umani tutto quello che sa potrebbe averlo imparato per imitazione ma, questo non toglie che Kanzi abbia un’intelligenza individuale superiore alla media. Ora vive al Great Apes Trust di Des Moines, Iowa, l'unico centro di ricerca dedicato allo studio delle capacità conoscitive delle grandi scimmie e Kanzi è il maschio dominante del gruppo.

Nessun commento:

Posta un commento

Anonymous comments with advertising links are automatically considered SPAM