La chiesa di Pietro e quella di Giovanni
Fin dall’inizio del Cristianesimo esistono due Chiese cristiane: quella di Pietro e quella di Giovanni. Esse sono rappresentate a Roma da due basiliche: quella di San Pietro, la più popolare, e quella di S. Giovanni in Laterano. Consacrata ai due S. Giovanni, che è forse la vera cattedrale del cristianesimo. In essa sono avvenuti parecchi Concili e qui Carlomagno fu proclamato imperatore.
La Chiesa di Pietro è la Chiesa che si rivolge alla folla, quella di S. Giovanni è quella i cui insegnamenti sono riservati ai capi, alle guide, ai pastori che marciano in testa alle greggi.
La chiesa di Pietro è la giudeo-cristiana; quella di Giovanni, l’elleno-cristiana.
La giudeo-cristiana parte dall’idea che Cristo non è venuto per abolire l’Antico Testamento, a questa concezione si oppone il cristianesimo ellenico di Stefano che rivendica lo spiritualismo universalistico di Cristo
All’infuori di queste due correnti rappresentanti una Legge, l’altra la Fede, si colloca la corrente greca di Giovanni, alleanza tra misticismo che dichiara che Dio è amore e filosofia speculativa, con Platone, Plotino, Clemente d’Alessandria, ecc. che considera che Dio è Spirito.
La fede in Gesù Cristo fu un mezzo per governare e al principio del IV secolo il cristianesimo romano divenne una potenza, essendo stato proclamato religione di Stato da Costantino. I membri del clero godettero allora di numerosi privilegi. I costumi si addolcirono, i combattimenti dei gladiatori e i giochi del circo furono condannati; ma nel 382, la Chiesa decretò la pena di morte contro gli eretici. Questa decisione fu biasimata da Martino, vescovo di Tours, da Ambrogio, Agostino e Crisostomo, ma approvato da San Gerolamo e dal Papa Leone il Grande.
A partire dall’VIII secolo, la Chiesa di Roma tendeva a fare dell’Europa un vasto impero teocratico, sotto la sua dominazione. Pretendeva di nominare e deporre i re e gli imperatori. Essa perseguiva allora con rigore i delitti d’opinione qualificandoli eresia, sia con la scomunica sia con la prigione, la confisca dei beni e la pena di morte. Nel XIII secolo il Decretum di Graziano dichiarò che il mondo intero era sottomesso alla Chiesa di Roma, che aveva il diritto di mettere a morte gli eretici. Il Papa Gregorio IX decretò la pena di morte sul rogo contro gli eretici. Egli affidò ai Domenicani il compito di ricercarli e punirli. Considerando come eretici i discepoli di Giovanni, la Chiesa di Roma li perseguitò con la scomunica, li imprigionò, confiscò loro i beni e li condannò a morte sul rogo. Tali furono le sorti degli Ariani, dei Nestoriani, dei Templari, dei Catari, degli Albigesi.
La Chiesa di Giovanni è quella dello Spirito, che è Conoscenza ed Amore. Le idee della violenza non esistono presso di essa e un San Francesco d’Assisi (probabilmente giovanetta), la rappresenta meglio che un San Tommaso, un San Domenico o un Torquemada.
La basilica di S. Pietro di Roma è orientata in senso inverso dell’orientamento tradizionale; essa guarda verso l’Ovest, e non verso il sol levante.
La Chiesa di Pietro è la Chiesa che si rivolge alla folla, quella di S. Giovanni è quella i cui insegnamenti sono riservati ai capi, alle guide, ai pastori che marciano in testa alle greggi.
La chiesa di Pietro è la giudeo-cristiana; quella di Giovanni, l’elleno-cristiana.
La giudeo-cristiana parte dall’idea che Cristo non è venuto per abolire l’Antico Testamento, a questa concezione si oppone il cristianesimo ellenico di Stefano che rivendica lo spiritualismo universalistico di Cristo
All’infuori di queste due correnti rappresentanti una Legge, l’altra la Fede, si colloca la corrente greca di Giovanni, alleanza tra misticismo che dichiara che Dio è amore e filosofia speculativa, con Platone, Plotino, Clemente d’Alessandria, ecc. che considera che Dio è Spirito.
La fede in Gesù Cristo fu un mezzo per governare e al principio del IV secolo il cristianesimo romano divenne una potenza, essendo stato proclamato religione di Stato da Costantino. I membri del clero godettero allora di numerosi privilegi. I costumi si addolcirono, i combattimenti dei gladiatori e i giochi del circo furono condannati; ma nel 382, la Chiesa decretò la pena di morte contro gli eretici. Questa decisione fu biasimata da Martino, vescovo di Tours, da Ambrogio, Agostino e Crisostomo, ma approvato da San Gerolamo e dal Papa Leone il Grande.
A partire dall’VIII secolo, la Chiesa di Roma tendeva a fare dell’Europa un vasto impero teocratico, sotto la sua dominazione. Pretendeva di nominare e deporre i re e gli imperatori. Essa perseguiva allora con rigore i delitti d’opinione qualificandoli eresia, sia con la scomunica sia con la prigione, la confisca dei beni e la pena di morte. Nel XIII secolo il Decretum di Graziano dichiarò che il mondo intero era sottomesso alla Chiesa di Roma, che aveva il diritto di mettere a morte gli eretici. Il Papa Gregorio IX decretò la pena di morte sul rogo contro gli eretici. Egli affidò ai Domenicani il compito di ricercarli e punirli. Considerando come eretici i discepoli di Giovanni, la Chiesa di Roma li perseguitò con la scomunica, li imprigionò, confiscò loro i beni e li condannò a morte sul rogo. Tali furono le sorti degli Ariani, dei Nestoriani, dei Templari, dei Catari, degli Albigesi.
La Chiesa di Giovanni è quella dello Spirito, che è Conoscenza ed Amore. Le idee della violenza non esistono presso di essa e un San Francesco d’Assisi (probabilmente giovanetta), la rappresenta meglio che un San Tommaso, un San Domenico o un Torquemada.
La basilica di S. Pietro di Roma è orientata in senso inverso dell’orientamento tradizionale; essa guarda verso l’Ovest, e non verso il sol levante.
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