La terapia chelante
La terapia chelante è un drenaggio forzato dell’organismo che utilizza delle sostanze chimiche introdotte nel corpo tramite flebo. Con questa cura si eliminano per via renale, le tossine accumulate nel nostro organismo. In particolar modo è applicata sia a scopo preventivo, sia per ridurre l'indurimento delle arterie, malattia conosciuta come aterosclerosi. Questa terapia, infatti, è in uso in America ed Inghilterra per curare i disturbi cardiovascolari.
La terapia chelante consiste in un ciclo da venti a trenta fleboclisi che durano mediamente tre ore e si effettuano ambulatorialmente. Nel 1955, il dott. Clarke informava la comunità medica dei grossi benefici dell'EDTA (etilendiaminotetracetato) per curare i disturbi cardiovascolari e circolatori. Studi successivi confermarono queste osservazioni estendendo le indicazioni cliniche alla cura delle malattie vascolari, degenerative e dell'invecchiamento dei tessuti. Oggi questa terapia, unita ad una miscela di farmaci antiossidanti e disintossicanti, è utilizzata, oltre che nelle malattie cardiovascolari, anche nelle malattie degenerative come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.
Nella quasi totalità dei pazienti in cui è stata utilizzata, questa cura ha provocato miglioramento della circolazione cerebrale e periferica, della memoria e delle capacità cognitive, della vista, una disintossicazione dai metalli pesanti ed un benefico effetto sulla vitalità e sullo stato di salute in generale.
La terapia chelante è un drenaggio forzato dell’organismo che utilizza delle sostanze chimiche introdotte nel corpo tramite flebo. Con questa cura si eliminano per via renale, le tossine accumulate nel nostro organismo. In particolar modo è applicata sia a scopo preventivo, sia per ridurre l'indurimento delle arterie, malattia conosciuta come aterosclerosi. Questa terapia, infatti, è in uso in America ed Inghilterra per curare i disturbi cardiovascolari.
La terapia chelante consiste in un ciclo da venti a trenta fleboclisi che durano mediamente tre ore e si effettuano ambulatorialmente. Nel 1955, il dott. Clarke informava la comunità medica dei grossi benefici dell'EDTA (etilendiaminotetracetato) per curare i disturbi cardiovascolari e circolatori. Studi successivi confermarono queste osservazioni estendendo le indicazioni cliniche alla cura delle malattie vascolari, degenerative e dell'invecchiamento dei tessuti. Oggi questa terapia, unita ad una miscela di farmaci antiossidanti e disintossicanti, è utilizzata, oltre che nelle malattie cardiovascolari, anche nelle malattie degenerative come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.
Nella quasi totalità dei pazienti in cui è stata utilizzata, questa cura ha provocato miglioramento della circolazione cerebrale e periferica, della memoria e delle capacità cognitive, della vista, una disintossicazione dai metalli pesanti ed un benefico effetto sulla vitalità e sullo stato di salute in generale.
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