Lo "Zero"
Charles Seife, ha raccontato questa storia in "Zero: Biography of a Dangerous Idea" (Zero: Biografia di un’Idea Pericolosa).
Nel 1997 il software che controllava il motore della nave da guerra americana USS Yorktown ordinò ad uno dei computer di bordo di dividere per zero. Incapace di portare avanti questa impossibilità matematica, il computer spense i motori della nave, il lancia-missili rimase indisponibile per circa tre giorni.
Oggi, è impossibile immaginare la matematica senza lo zero. Ma le prime civiltà, Egiziana, Greca, Romana, usavano la matematica solo per misurare cose concrete, conoscevano il concetto dello zero, ma lo consideravano un’idea filosofica, e non uno strumento matematico.
Nell’Europa medioevale, la Chiesa Cattolica era terrorizzata dall’idea di zero: il “Niente” poteva esistere solo prima che Dio creasse l’Universo; era eretico per gli umani cercare di comprenderne il concetto.
Gli usi primitivi dello “zero” emersero a Babilonia tra il 500 ed il 300 a.c.
Nel VII secolo d.c. i matematici in India cominciarono ad usare lo zero in modo moderno (di base, come numero compreso tra 1 e –1). Il loro metodo si spostò in Europa, dove, nel corso del XVIII secolo, lo zero divenne matematicamente inevitabile, dal momento che pensatori come Isaac Newton cominciarono ad usare la
Nessun commento:
Posta un commento
Anonymous comments with advertising links
are automatically considered SPAM