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lunedì 4 ottobre 2010

Mostri degli abissi


Melanocetus Johnsoni
Creature degli abissi
 'Alcune sono molto rare, come il batofilo nero (Bathophilus nigerrimus), altre più frequenti come il pesce vipera (Chauliodus sloani), l' ascia d' argento (Argyropelecus hemigymnus) e il drago di mare (Stomias boa)
 Il 70 per cento di loro è, infatti, in grado di emettere bioluminescenza. Secondo uno dei più autorevoli esperti al mondo in questo campo, gli organismi marini fanno uso di almeno trenta distinti sistemi chimici per emanare luce, ma solo otto di questi sono stati interamente compresi. Molti pesci abissali la producono grazie ai fotofori, organi simili a ghiandole in cui alcune sostanze chimiche, le luciferine, reagiscono con l' ossigeno e con un enzima, la luciferasi, sprigionando un bagliore bluastro
riproduzione. Nella maggior parte dei pesci abissali le femmine rilasciano uova nell' acqua che vengono fertilizzate dallo sperma dei maschi. Il problema è però evitare che l' operazione vada a vuoto. Come facciano a trovare il partner è ancora un mistero. Forse esistono strategie di riconoscimento, come la posizione dei fotofori o addirittura particolari frequenze di bioluminescenza. Per ovviare all' inconveniente, in alcune specie come Ceratias holbolli, Edriolychnus schmidti e Haplophryne mollis, il maschio di piccole dimensioni nuota libero fino a quando non incontra una femmina. Da quel momento si attacca a lei dipendendo per la sopravvivenza dal suo sistema circolatorio. In poche parole diverrà una sua appendice, un parassita che ha una sola funzione: quella riproduttiva.


Megalodicopia hians
E' dotato di una grande bocca sensibilissima alle vibrazioni generate dallo spostamento delle prede che una volta catturate vengono digerite solo dopo alcuni giorni.
Le sue dimensioni sono di circa 12 centimetri, ma il suo aspetto non è rassicurante. È un tunicato, ovvero appartiene alla classe di quegli animali alla base del processo evolutivo che porta ai vertebrati. Vive nelle profondità marine a una profondità compresa tra i 200 e 5000 metri e, si nutre catturando piccoli gamberetti e copepodi (plancton)



Il pesce vipera (Chauliodus sloani)
E' uno dei più feroci predatori degli abissi. E' un piccolo pesce di circa 30 cm ma può arrivare ai 60 cm, vive alla profondità di 1500 - 2500 m in acque molto fredde. Per attrarre le prede, possiede delle luci dentro la cavità boccale, circa 350 piccoli organi luminosi.


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 Caulophrynidae sono una famiglia di pesci ossei abissali appartenenti all'ordine dei Lophiiformes.
Non esistono nel mar Mediterraneo e vivono a profondità che possono superare i 2000 metri.
La femmina più grande supera di poco 18 cm; i maschi misurano 0,7 e 1,1 cm.
Caratteristico di questa famiglia è l'illicio che porta all'estremità un bulbo luminoso dotato di un fotoforo. La pinna dorsale e quella anale hanno raggi molto allungati con funzioni sensoriali. Le femmine hanno corpo globoso, bocca molto grande con denti appuntiti, pelle liscia, priva di scaglie. I maschi hanno occhi molto grandi, organi olfattivi sviluppati e pinne pettorali ampie. Sono parassiti della femmina ma forse possono vivere anche autonomamente. 

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1 commento:

  1. Che bei pesciolini! Esistono ancora? Mettono i brividi
    Ciao

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