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venerdì 29 ottobre 2010

Tavoletta in ebraico, il Messia e la risurrezione


Tavoletta in ebraico, il Messia e la risurrezione
Si tratta di una tavola di pietra lunga circa 90 cm che secondo alcuni studiosi risalirebbe al primo secolo avanti Cristo e sarebbe stata scoperta circa dieci anni fa vicino al
Mar Morto. La stele non è incisa ma riporta delle scritte ad inchiostro (il testo è in due colonne, simili a quelle della Torah) ed è spezzata in diversi punti; su di essa sono iscritti ottantasette versi in ebraico che narrano la storia di un Messia che sarebbe risorto tre giorni dopo la sua morte. L’articolo scientifico che si riferisce a quello che è uno dei reperti storici più controversi dell'antichità, fu pubblicato circa dieci anni fa sulla rivista «Cathedra». Il testo, di difficile lettura, riporterebbe una visione dell’Apocalisse basata sul Vecchio Testamento e alla riga 80, si leggerebbe: «In tre giorni tu vivrai, io, Gabriel, te lo ordino». La frase è stata interpretata, da alcuni studiosi, come un ordine che l' arcangelo Gabriele avrebbe impartito ad un Messia venuto a riscattare col suo sangue la terra d' Israele dal dominio romano. Per questi esperti ciò confermerebbe che un avvenimento simile a quello della Resurrezione di Cristo era già presente nella cultura ebraica prima dell’avvento di Gesù e sarebbe stato ripreso e riadattato per diffondere la nuova fede dai seguaci del Messia. Altri studiosi rilevano che sulla pietra molte parole sono poco leggibili e in alcuni punti sono addirittura scomparse, quindi è impossibile un’interpretazione corretta del testo.

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