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giovedì 18 novembre 2010

La pila di Bagdad


La pila di Bagdad
Quella che comunemente viene chiamata “Pila di Bagdad” è in realtà il primo dei ritrovamenti di altri oggetti, simili per natura e per forma, emersi da alcuni scavi effettuati in Mesopotamia; ritrovati fortuitamente negli anni ‘30 ed oggi esposti al Museo dell’Irak a Bagdad.
Nel 1930, un ingegnere tedesco, Wilhelm Koning, giunse a Bagdad per rimettere in sesto le fognatura del Museo locale e trovò nelle cantine una cassa contenente vari oggetti non classificati, tra questi scoprì addirittura quella che era sicuramente una pila elettrica, ma vecchia di quasi duemila anni.
Nel 1938, l’Università della Pennsylvania acquistò uno di questi oggetti (alti circa quindici centimetri) e dovette in seguito confermare che si trattava certamente di una pila che impiegava il ferro, il rame, un elettrolito e l’asfalto come isolante.
In una delle vetrine del museo è oggi esposto uno di questi reperti, una vera e propria batteria galvanica in grado di produrre una corrente elettrica di 1,5 volt.

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