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martedì 2 novembre 2010

Le torri degli Asinelli e della Garisenda - Bologna


Le torri degli Asinelli e della Garisenda
 Bologna in epoca medievale, era caratterizzata da numerose torri gentilizie (circa un centinaio), fra le poche rimaste, svettano: la Torre degli Asinelli e quella della Garisenda.
La Torre degli Asinelli fu costruita all'inizio del XII secolo dall'omonima famiglia: è alta circa 98 metri ed aveva essenzialmente funzione d'avvistamento. Possiede una scalinata interna di 498 scalini ed il basamento è stato arricchito con una loggia aggiunta nel 1448, che ospitava i soldati di guardia.
Accanto alla Torre degli Asinelli sorge la Torre della Garisenda, detta anche de' Garisendi. Questa per un cedimento del terreno, prese già durante i lavori, una pendenza
La Torre della Garisenda fu eretta alla fine dell'XI secolo, è alta m. 48,10 e pende di m 3,22 verso la Chiesa di San Bartolomeo.
Questa torre era già famosa ai tempi di Dante ed è, infatti, ricordata in alcuni versi della Divina Commedia (Inferno, canto XXXI).

"Qual pare a riguardar la Garisenda sotto il chinato, quando un nuvol vada sovr'essa si, che ella in contro penda: tal parve anteo a me che stava a bada di vederlo chinare...."

La caratteristica che le ha rese famose e le contraddistingue, è la loro inclinazione inversa. La Torre degli Asinelli pende verso via Rizzoli mentre la Torre della Garisenda pende verso la parte opposta. Quest'ultima, già nel XIV secolo, venne mozzata perché c'era il rischio che crollasse a causa di un cedimento del terreno, tuttavia stanno ancora tranquillamente in piedi nonostante i quasi novecento anni d'età.
Nella seconda metà del Trecento, durante il decennio di dominazione dei Visconti, una costruzione di legno, posta a trenta metri da terra univa con un passaggio aereo le due torri, da quel punto era possibile dominare la città e il Mercato di Mezzo, centro commerciale e possibile fulcro di sommosse. Questa incastellatura lignea fu distrutta da un incendio nel 1398.
Le minacce per la torre, tuttavia, non venivano dagli incendi o dai terremoti, ma dai fulmini che per secoli provocarono danni all'edificio. Solo nel 1824 fu installato un parafulmine

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