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martedì 9 novembre 2010

L’isola dello Scarpello - Škrpjel Croazia


L’isola dello Scarpello - Škrpjel Croazia
L’insenatura più profonda dell'Adriatico che si estende verso l'interno per quasi 30 km. è costituita dalle Bocche di Cattaro (Boka Kotorska) e si trova nel tratto della costa montenegrina che separa la Croazia dall'Albania. Nel bacino più interno delle Bocche di Cattaro, in un punto che divide la baia di Risano da quella di Cattaro, di fronte allo Stretto delle Catene (Tjesnac Verige) che dà sulla baia di Teodo (Tivat), sorge Perasto (Perast). Davanti alla cittadina si trovano due isolette: l’isola di San Giorgio, (Sveti Ðorđe) creata dalla natura, che ospita un boschetto di cipressi ed un'abbazia benedettina del 1166 e l'isola dello Scarpello l'unica isola artificiale dell'Adriatico. L’isola fu costruita nel corso dei secoli dai marinai perastini dove c’era una secca rocciosa detta “Scarpel (da cui il nome slavo di Škrpjel), qui due marinai nel 1452 trovarono un'immagine della Vergine. L’ammasso di pietre all’inizio della costruzione avvenne intorno all’originaria punta emergente, nel punto in cui oggi è situato l’altar maggiore della chiesa eretta nel secolo XVII e completata con la costruzione della cupola nel 1720. La chiesa originaria, era di modeste dimensioni, perché lo scoglio sul quale poggiava era ancora piccolo. Col passare dei secoli, continuando l’opera di arginamento e riempimento con pietre e navi in disarmo che venivano affondatie, la superficie dell’isola si ampliò gradualmente, e quindi fu possibile ingrandire la costruzione. Fino all’anno 1603 sul posto furono affondate non meno di un centinaio di navi.
Secondo la leggenda la nascita di un’isola, unica al mondo, frutto di un voto e che ovviamente avvenne in decenni, fu realizzata in un solo giorno il 22 luglio 1452. Ancora oggi ogni 22 luglio tutte le imbarcazioni di Perast, colme di sassi e legate le une alle altre solcano il mare in processione e raggiungono l’isoletta della Madonna.
L’attuale complesso risale in gran parte a un periodo successivo al 1667, poiché il santuario fu distrutto dal terremoto che in quell’anno distrusse anche la città di Dubrovnik.

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