I Toraja sono oltre mezzo milione e vivono in una regione montuosa del Sud Sulawesi in Indonesia. Secondo la tradizione questo popolo giunse a Celebes circa tremila anni fa a bordo di barche, qui giunti trasformarono le loro imbarcazioni in abitazioni. L’architettura delle loro case è, infatti, simile a uno scafo che poggia su pali di sostegno. Queste dimore si chiamano “tongkonan” sono sempre rivolte a sud e il tetto dalla forma caratteristica è ottenuto intrecciando vari strati di bambù. L’economia dei Toraja ruota ancora essenzialmente attorno alla raccolta del riso. Nella zona ci sono curatissime risaie a terrazza che non hanno bisogno d’irrigazione poiché le piogge sono frequenti.
Il rapporto con l'aldilà è molto sentito da questa popolazione, i riti funebri sono molto complessi e richiedono lunghi preparativi, che possono durare mesi. La prima notte s’intonano canti accompagnati da danze e sacrifici di polli e maiali per onorare il viaggio del defunto verso il nuovo mondo. Contemporaneamente sono organizzati combattimenti di bufali e banchetti a base di carne di bufalo e maiale sacrificati durante le cerimonie. Gli ospiti partecipano alla commemorazione offrendo doni di ogni genere per permettere al defunto di cominciare la sua nuova esistenza, con un corredo di oggetti personali.
Un'altra fase importante della cerimonia è la realizzazione dell’effigie mortuaria: una scultura di legno colorato chiamata “Tau Tau” che significa "piccola persona" Per i Toraja questa statuetta vestita con abiti, gioielli e accessori, racchiude l'anima stessa del defunto e verrà posta nelle nicchie, davanti alle aperture delle tombe che sono scavate nella roccia. Se il defunto è un bimbo che non ha ancora messo i denti, sarà tumulato in un grande albero che crescendo lo avvicinerà al cielo.
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