Festa della donna
8 marzo festa della donna, sarebbe forse più giusto chiamarla la "Giornata internazionale della Donna" per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche per le quali le donne hanno lottato. In questo periodo di crisi economica, licenziamenti e violenze alle quali sono sottoposte in molte parti del mondo, non basta certo un ramoscello di mimosa per chiamare "festa" questa ricorrenza.
Fatta questa precisazione questo post è fatto per dire a tutte le donne: Grazie donna, per il fatto stesso di essere donna!
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In piedi signori
Per tutte le violenze consumate su di lei.
Per tutte le umiliazioni che ha subito.
Per il suo corpo che avete sfruttato.
Per la sua sessualità che avete represso.
Per la sua intelligenza che avete calpestato.
Per l’ignoranza in cui l’avete lasciata.
Per la libertà che le avete negato.
Per la bocca che le avete tappato.
Per le ali che le avete tagliato.
Per tutto questo:
in piedi, signori, davanti a una donna
William Shakespeare??
(Io non ho trovato conferme, vedi anche il commento di Cloud)
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La ricorrenza dell'8 marzo
Alcuni storici sostengono che possa risalire all'8 marzo del 1848, giorno in cui il re di Prussia, terrorizzato dai dimostranti inferociti, si affrettò a fare promesse (quasi tutte disattese) come quella di concedere il diritto di voto alle donne.
Altra ipotesi: l'8 marzo del 1908 l’incendio di una fabbrica di Washington Square, New York, provocò la morte di 129 operaie. Studi recenti sembrano dimostrare che questa storia sia in realtà un adattamento, fatto a fini propagandistici, Nella realtà l'incendio sarebbe avvenuto nel 1911, a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di un’importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. Le vittime, che non erano solo donne, furono oltre 140.
Un’altra versione fa riferimento allo sciopero, organizzato a New York nel marzo del 1857, durante il quale le donne che vi partecipavano furono brutalmente disperse dalla polizia.
E' documentato l'episodio del 23 febbraio 1917 a San Pietroburgo: un grande corteo di donne si formò quasi spontaneamente e sfilò per le strade della città. Erano madri, mogli e figlie delle migliaia di soldati impegnati nella prima guerra mondiale, che chiedevano la fine delle violenze, il ritorno dei loro uomini, la caduta della dittatura zarista.
- Nel 1917 in Russia si adottava ancora il calendario "Giuliano" che era sfalsato di tredici giorni rispetto al calendario "Gregoriano" perciò il 23 febbraio del vecchio calendario corrisponde all’attuale 8 marzo.-
In Italia la ricorrenza può essere datata all'8 marzo del 1945, quando un gruppo di donne appartenenti all'UDI (Unione donne italiane) si riunì a Roma per approvare un ordine del giorno mirato a: "... difendere il pane ai nostri figli, alle nostre famiglie e per difenderci dal freddo e dalla miseria... ".
Sembra siano passati secoli da quando sono state pronunciate queste parole... ma quante cose ci sono ancora da fare!
Il rispetto verso le donne deve durare tutto l'anno e hai bene a specificare che non è una festa.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Non è certo a quale evento si ricolleghi questa commemorazione, ma è stato comunque un avvenimento tragico.
EliminaBuona giornata Cavaliere
enrico
Grazie Enri per questo post.
RispondiEliminaI versi sono intensi e significativi, non li conoscevo.
Un caro abbraccio.
In rete i versi li attribuiscono tutti a William Shakespeare ma io non ho trovato notizie più dettagliate.
EliminaBuona giornata Gianna un abbraccio
enrico
Ciao Enrico, i versi effettivamente non sono di Shakespeare. Purtroppo la paternita` di questa poesia e’ stata attribuita a lui a causa di una bufala, tutta italiana, che e’ stata smentita sia dalla Shakespeare Society che dalla Folger Shakespeare Library, se vuoi ti inoltro le loro conferme via email.
EliminaSiamo ancora alla ricerca del vero autore, quindi la bellezza dei versi purtroppo per ora rimane da attribuire ad “autore ignoto”! :(
Un saluto!
Grazie della precisazione Cloud. Ho aggiunto al post " (io non ho trovato conferme vedi anche il commento di Cloud) " ma mi sembrava strano non trovare un sito che li attribuisse in modo certo a Shakespeare.
EliminaBuona giornata
enrico
hai scritto tutto......non serve aggiungere altro....
RispondiEliminagrazie enrico....
Ci sarebbe moltissimo da scrivere ma sceglierò un'altra occasione.
EliminaBuona giornata Barbara, un abbraccio
enrico
Conservo emozioni intatte da quando distribui per la prima volta mimosa in un lontano 8 marzo.
RispondiEliminaPenso che a quel gesto tu abbia attribuito il giusto significato.
EliminaBuona giornata Adriano
enrico
Ciao Enrico... io vorrei tanto che le donne su questo pianeta hanno tutti i stessi diritti... una loro liberta a vivere come vogliano... ma credo che siamo ancora tanto tanto lontano da questo.. noi crediamo che la donna europea e più fortunata ma non e cosi.. anche qui non c'è ugualianza... scusa per la mia lunga assenza.. ma ultimamente preferisco stare un pò lontano dal pc... ti abbraccio con amore Rebecca
RispondiEliminaTutti possiamo constatare che per raggiungere l'uguaglianza totale fra i sessi il cammino è ancora molto lungo. In Europa si compiono ancora moltissime ingiustizie ma in alcuni Paesi del mondo trattano ancora la donna come all'età della pietra.
EliminaStaccare dal PC non fa certo male :-)
Buona giornata Rebecca ti abbraccio
enrico
Sempre molto attento e gentile!
RispondiEliminaGrazie!
Cristiana
Noi dimentichiamo troppo spesso che la donna è, come minimo, l'altra metà del cielo.
EliminaBuona giornata Cristiana, un abbraccio
enrico
Grazie Enrico.
RispondiEliminaCi voleva.
P.S.
Stupendi i versi!!!
Può essere che l'8 marzo te li copio:))
Se non vuoi dimmelo.
Un abbraccio:))
Keiko io ho scelto questi versi perché sono molto belli. Se li vuoi prendere non ci sono problemi, io li avevo già usati e li ho trovati in rete attribuiti a William Shakespeare ma non sono sicuro che siano suoi.
RispondiEliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Ps
In un sito avevo trovato anche un seguito ma questa volta non firmato
….E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima,
perché Lei la sa vedere,
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano,
ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli,
e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori,
quando entra nella stanza e suona l'amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondo
Non ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito, che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo.
E sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo,
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,
Signori,
non la strapperete mai.
Lo sai Enrico, mi sono commossa.
EliminaE' recente un mio post , poi cancellato, nel quale raccontavo una mia brutta esperienza recente.
Chiunque l'abbia scritta ha detto tutto.
Mi sono rialzata per prima.
Ciao e grazie del permesso di postarla.
BELLISSIMO POST!
RispondiEliminaGrazie Arianna buon fine settimana, un abbraccio
RispondiEliminaenrico
condivido tutto quello che hai scritto. Bel post-
RispondiEliminaGrazie Roby, buon fine settimana
Eliminaenrico