Un’antichissima leggenda narra la storia di una statua della Vergine che si trovava a bordo di un’imbarcazione che veniva dal lontano oriente. Il vascello attraccò nei pressi dell'isolotto che fronteggia la città (anticamente questo promontorio era staccato dalla terra ferma) ma quando fu in procinto di ripartire, non riuscì a staccarsi dalla riva e per alleggerire la barca sbarcarono la sacra immagine. La notizia della statua si sparse velocemente in città e il Sindaco, assieme al Vescovo decisero di far sistemare in una piccola grotta la Madonna, che secondo loro aveva scelto di restare sull’isola. La statua però era un po’ più alta della nicchia nella quale volevano inserirla e chiesero ad un falegname di segare i piedi della statua. Come potete immaginare, la sega si spezzò e il falegname restò paralizzato alle braccia. Secondo la leggenda anche il Vescovo e il Sindaco, colpevoli di un simile gesto sacrilego pare siano morti. Comunque si racconta che la statua della Madonna avrebbe poi operato numerosi miracoli in favore degli ammalati che ancora alcuni decenni fa erano portati ai suoi piedi. Sembra che la statua della Vergine in origine fosse realmente venerata in una piccola nicchia a metà costa e che successivamente fu eretta la chiesa in Suo onore.
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L'Isola Bella e la Chiesa situata sopra di essa (S. Maria dell'Isola) creano il classico paesaggio da cartolina con lo Stromboli sullo sfondo. Il Santuario di Santa Maria dell’Isola sorge su una scogliera a picco sul mare. Vi si giunge percorrendo una lunga scalinata scavata nella roccia. Durante il terremoto del 1905 la facciata subì ingenti danni e fu totalmente rifatta. Non si conosce l'epoca di fondazione, un dato certo la fa risalire al 1066 ma l’impianto è certamente molto più antico. Fino agli inizi del 19° secolo la chiesa era direttamente collegata alla cittadina da un cavalcavia. Dell'antica chiesa rimane poco dopo i vari lavori di restauro. All’interno dell’edificio di dimensioni modeste e con strutture irregolari, sono ancora evidenti i resti murari dell’impianto medievale. Sull’altare maggiore si venera una Sacra Famiglia del Settecento. Le tre statue lignee a grandezza naturale, in agosto sono portate in processione sul mare.
Nelle vicinanze della chiesa, una piccola cappella indica il luogo dove era stata posta la statua miracolosa.
Aggiornamento:
Caro Enrico, come ogni leggenda è sempre bella sentire, ma questa ti lascia a fiato sospeso.
RispondiEliminaGrazie di averla condivisa, caro amico.
Tomaso
Come in tutte le leggende lo spunto iniziale è magari un avvenimento banale e con il tempo lo si arricchisce di particolari nuovi e spesso distorti. Buona giornata caro Tomaso
Eliminaenrico
Ciao Enrico Io sono un Tropeano (e vivo a Tropea) quindi ti posso dare per certo che la prima parte della leggenda (arrivo in mare della Madonna) non appartiene alla madonna dell'isola bensì alla nostra patrona Maria ss.di Romania che si è voluta fermare sulle coste di Tropea.
EliminaSpero di esserti sttato d'aiuto. Ciao
Anonimo ti ringrazio per il tuo contributo. Io pensavo si trattasse di due leggende diverse.
EliminaAvevo letto la storia della leggenda della Madonna del Santuario di Santa Maria dell’Isola sul sito della pro loco di Tropea dove si dice che la STATUA conservata nel santuario fu originariamente posta dove oggi vi è una piccola edicola che reca la scritta: “locus ubi steterunt pedes eius”.
Mentre il QUADRO della Madonna di Romania (patrona della città) è quello conservato all’interno del Duomo di Tropea.
Quante leggende sulla Madonnina...questa proprio non la conoscevo.
RispondiEliminaLa foto rappresenta una località spettacolare.
Abbraccio e buona serata, Enri.
Io credo che molte statue legate alla religione abbiano una leggenda che le caratterizza, certo non sono tutte miracolose. Tropea con le case sulle scogliere a picco sul mare è bella, e quel promontorio davanti alla città è veramente spettacolare.
EliminaCiao Gianna buona giornata, un abbraccio
enrico
Conosco Tropea per due motivi:
RispondiEliminaIl primo è per esserci stato tanti anni fa, cittadina turistica dove era consuetudine dei calabresi residenti a Torino possedere la "seconda casa" .
E le famose cipolle rosse, dove le mettiamo?
Invece, non conoscevo la storia di questa importante Madonna!
Certo non si possono dimenticare le favolose cipolle di Tropea che hanno ottenuto dall’Unione europea il marchio IGP (indicazione geografica protetta)
RispondiEliminaBuona giornata Leonardo
enrico
Bello e documentato, specie per le immagini, articolo. Una storia che sembra quella di Santa Devota, qui vicino a me, a Monaco...
RispondiEliminaNon conoscevo la storia di S. Devota, mi sono documentato ora in rete.
EliminaBuona giornata Adriano
enrico
Ave maria prega per noi peccatori .....
RispondiEliminaÈ molro bella Tropea, mi piace!
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