saluto

martedì 19 gennaio 2016

Angelitos negros - del poeta Andrés Eloy Blanco.


mio fotomontaggio su opera di 
Giovan Francesco Penni


Pintor que pintas tu tierra,
si quieres pintar tu cielo,
cuando pintes angelitos,
acuérdate de tu pueblo,
y al lado del ángel rubio,
y junto al ángel trigueño,
aunque la virgen sea blanca,
pintame angelitos negros.
.
(Andres Eloy Blanco


"¡Ah, mundo! La Negra Juana,
¡la mano que le pasó!
Se le murió su negrito,
sí señor.

-Ay, compadrito del alma,
¡tan sano que estaba el negro!
yo no le acataba el hueso;
como yo me enflaquecía,

lo medía con mi cuerpo,
se me iba poniendo flaco
como yo me iba poniendo.

Se me murió mi negrito;
Dios lo tendría dispuesto;
Ya lo tendrá colocao
como angelito del Cielo.

-Desengáñese, comadre,
que no hay angelitos negros.

Pintor de santos de alcoba,
pintor sin tierra en el pecho,
que cuando pintas tus santos
no te acuerdas de tu pueblo,
que cuando pintas tus Vírgenes
pintas angelitos bellos,
pero nunca te acordaste
de pintar un ángel negro.

Pintor nacido en mi tierra,
con el pincel extranjero,
pintor que sigues el rumbo
de tantos pintores viejos,
aunque la Virgen sea blanca,
píntame angelitos negros.

No hay un pintor que pintara
angelitos de mi pueblo.
Yo quiero angelitos blancos
con angelitos morenos.
Angel de buena familia
no basta para mi cielo.

Si queda un pintor de santos,
si queda un pintor de cielos,
que haga el cielo de mi tierra,
con los tonos de mi pueblo,

con su ángel de perla fina,
con su ángel de medio pelo,
con sus ángeles catires,
con sus ángeles morenos,
con sus angelitos blancos,
con sus angelitos indios,
con sus angelitos negros,
que vayan comiendo mango
por las barriadas del cielo.

Si al cielo voy algún día,
tengo que hallarte en el cielo,
angelitico del diablo,
serafín cucurusero

Si sabes pintar tu tierra,
si has de pintar el cielo,
con su sol que tuesta blancos,
con su sol que suda negros,

porque para eso lo tienes
calientito y de los buenos.
aunque la Virgen sea blanca,
píntame angelitos negros.

No hay una iglesia de rumbo,
no hay una iglesia de pueblo,
donde hayan dejado entrar
al cuadro angelitos negros.

Y entonces, ¿a dónde van,
angelitos de mi pueblo,
zamuritos de Guaribe,
torditos de Barlovento?

Pintor que pintas tu tierra,
si quieres pintar tu cielo,
cuando pintas angelitos
acuérdate de tu pueblo;

y al lado del ángel rubio
y junto al ángel trigueño,
aunque la Virgen sea Blanca,
píntame angelitos negros".

Andres Eloy Blanco

18 commenti:

  1. Ma questa è una canzone di tanto tempo fa. La cantava mia mamma. Che bella! Erano anni che non la sentivo. Mi è piaciuta molto la tua idea di postare questa canzone.

    RispondiElimina
  2. Io ho scoperto solo ora che il testo originale è di un poeta venezuelano. Mi piace Fausto Leali e ho preferito la sua interpretazione piuttosto che tradurre la poesia in modo indecente.
    Buona giornata Ambra un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  3. Caro Enrico, pure io non lo sapevo, che fosse stato un venezuelano.
    Ogni volta che la ascolto, anche oggi mi commuovono quelle belle parole.
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di Fausto Leali di tanto in tanto si sente qualche vecchio pezzo, ma io questa canzone quasi non la ricordavo più.
      Per questo post la sua interpretazione è meglio di qualsiasi traduzione.
      Buona giornata caro amico Tomaso
      enrico

      Elimina
  4. Uuuuuhh… quante volte ho cantato questa canzone quando ero bimba… mi hai fatto tornare un po’ indietro Enrico…
    Bello e significativo il tuo fotomontaggio. :-)
    Ti lascio un Abbraccio Enry

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Betty ti ringrazio. Queste canzoni ascoltate tanto tempo fa hanno il pregio di rimanere nascoste in un angolino della memoria ma basta poco per farcele ricordare.
      Buona giornata
      Un amichevole abbraccio
      enrico

      Elimina
  5. Bravissimo Enrico. Punto.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Pia.
      Ti ringrazio e ti abbraccio
      buona giornata
      enrico

      Elimina
  6. Conoscevo questa canzone del 1968 di Fausto Leali (io c'ero ...) E chi non la conosce? ma non sapevo assolutamente che fosse una cover e che il testo originale fosse di un poeta venezuelano. Molto bella, sia la canzone che la poesia. Grazie Enrico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggendo il testo originale ed ascoltando la canzone si può notare persino un piccolo cambiamento nel costume. Oggi nessuno dice più “Negro” non è molto ma meglio di nulla.
      Ciao Krilù, buona giornata, un abbraccio
      enrico

      Elimina
  7. Buon testo per accompagnare a un , grande quadro .

    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che il pittore, anche se è morto da quasi cinquecento anni, non si offenda vedendo che ho 'pasticciato’ il suo quadro. :-)
      Ciao Ventana de foto buona giornata.
      Un abbraccio
      enrico

      Elimina
  8. Ciao Enrico non sapevo l'origine della canzone ma chi non conosce Fausto Leali e la sua bellissima interpretazione con la sua voce inconfondibile!!
    Ciao grazie!

    RispondiElimina
  9. Io ho scoperto casualmente l’origine della canzone solo l’altro giorno. Questo pezzo è stato famosissimo, facevano persino degli sketch scherzando sul testo.
    Buona giornata Rita
    Un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  10. Ciao Enrico!
    Grande canzone e una bella immagine.
    Saluti.
    Lucia

    RispondiElimina
  11. Piaceva anche a me la canzone di Leali e non sapevo dell'esistenza di un testo originale, grazie Enrico per queste informazioni. Buona serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggo in rete che in America latina era già una canzone famosa quando Fausto Leali ha inciso la versione italiana.
      Ciao Ale, buon fine settimana.
      Un abbraccio
      enrico

      Elimina

Anonymous comments with advertising links are automatically considered SPAM