Alessandro Manzoni ha vissuto in molte case, ma è quella di via Morone che si può considerare veramente sua. Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel (1808), la nascita di Giulietta, del secondogenito Pietro nel 1813 e il desiderio di una dimora stabile in Milano, spinsero Alessandro ad acquistare un palazzetto in contrada del Morone all’angolo con piazza Belgioioso, gli piacquero la collocazione al centro della città e la vicinanza con gli amici.
A partire dal 1820 furono eseguiti molti lavori, altri dilazionati secondo i bisogni di una famiglia di dodici persone. Le numerose stanze dislocate su tre piani, offrivano un comodo alloggio anche alla servitù e ospitalità agli amici. La morte di Enrichetta, a quarantadue anni e quella di Giulietta a soli ventisei anni sconvolsero lo scrittore che ritrovò serenità solo dopo il matrimonio con Teresa Borri Stampa che nel 1837 entra nella casa di via Morone accompagnata da un figlio diciassettenne. Da questa unione nasceranno due gemelline, una nata morta, l’altra sopravvissuta solo poche ore. Dopo i matrimoni e le morti premature delle figlie e dei figli solo Enrico e Vittoria gli sopravvivranno, anche per l’aggravarsi di una caduta di poche settimane prima quando aveva battuto la testa su uno scalino della chiesa di San Fedele, Alessandro Manzoni morì il 22 maggio 1873. Oggi nella piazza antistante la chiesa c’è una statua in bronzo dello scrittore.
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Nel 1937, la casa divenuta proprietà della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, fu da questa donata al Comune di Milano purché fosse destinata in uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale Studi Manzoniani, istituito con R.D. Legge 8 luglio 1937, n. 1679.
In data 20 marzo 1941 il fabbricato divenne proprietà del Comune di Milano che trovò la casa in parte alterata dalle successive proprietà, che avevano modificata la distribuzione e la destinazione dei locali.
Sotto la guida dell’allora conservatore Marino Parenti furono avviati i lavori di ripristino per riportare la casa nelle condizioni in cui si trovava alla morte di Manzoni.
I lavori di restauro furono interrotti dalla Seconda guerra Mondiale; furono poi ripresi e completati negli anni ’60 quando, il 15 dicembre 1965, fu inaugurato il Museo Manzoniano.
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Che splendida casa mamma mia! Dovrò visitarla prima o poi.
RispondiEliminaGrazie Enrico! Un forte abbraccio.
Casa Museo Manzoni , il suo giardino, la statua che Milano ha dedicato a Cristina Trivulzio, le Gallerie D’Italia, il Teatro alla Scala….Sono tutte talmente vicine che invogliano a una visita.
EliminaFelice weekend cara Pia, un abbraccio
enrico .
Grazie Enrico, un’abitazione stupenda. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Felice weekend cara Sinforosa. Grazie.
EliminaUn abbraccio
enrico
Questa settimana ho trascurato un po’ i blog, sia il mio sia quelli che leggo di solito e mi scuso con tutti. Ho pubblicato post già programmati da tempo. Cara Valeria ti ringrazio per i commenti.
RispondiEliminaFelice weekend, un abbraccio
enrico
Cara Valeria c’è anche una guida che illustra gli arredi e racconta le fasi salienti della vita dello scrittore.
RispondiEliminaFelice weekend, un abbraccio
enrico
Ti ringrazio, Enrico questo post è molto interessante.
RispondiEliminaSono io che ti ringrazio per il commento. Felice weekend cara Angela, un abbraccio
RispondiEliminaenrico
Interessante!! Non ci sono ancora stata ma ci andrò, prima o poi!! Saluti.
RispondiEliminaMagari quando c'è qualche mostra interessante alle adiacenti Gallerie D'Italia 😊
RispondiEliminaCiao cara Mirtillo , felice domenica, un abbraccio
enrico