Patrimonio dell’umanità UNESCO
Alberobello sorge su due rilievi collinari, sul colle orientale c’è la città nuova, sull'altra sommità ci sono i trulli in un agglomerato urbano suddiviso in due rioni: Monti e Aia Piccola.
Le prime notizie documentate che riguardano il luogo risalgono al 15 aprile 1359, in un documento di Roberto D’Angiò, Principe di Taranto, viene citata la "Silvam Arboris Belli" ma alcuni teorizzano che il luogo fosse già abitato sin dal neolitico in abitazioni con questa tipologia costruttiva, sono stati, infatti, rinvenuti reperti che risalgono a quel periodo. Nel 1481 Andrea Matteo di Acquaviva dei Conti di Conversano portò in questo territorio un certo numero di contadini per coltivare le sue terre e concesse loro di costruire delle abitazioni (casedde) con la tecnica del muro a secco; non fu usata la malta nei muri, perché per non pagare le tasse in caso di ispezione da parte degli uomini dell’imperatore, bisognava demolirle. Nel 1644 si ha notizia di una generale demolizione delle casette a trullo in occasione di un’ispezione voluta dal Re di Napoli. Alla fine del XVIII sec. la Comunità raggiungeva già i 3.500 abitanti. Il 27maggio 1797 Il Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone accoglieva la richiesta degli abitanti del luogo e disponeva che Alberobello fosse considerata città regia libera dal vincolo feudale.
Il centro storico di Alberobello, unico esempio di utilizzo del trullo in ambiente urbano, attualmente comprende circa 1500 trulli che ristrutturati sono divenuti principalmente luoghi di villeggiatura.
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