Architeuthis
A S.Francisco, nel 1912, fu preso un polpo che pesava 125 Kg, diametro 9,80 m e lunghezza 4,90. Misure pressoché identiche furono prese su una piovra catturata nel 1874 a Ilinluk,
Unalaska, nel Pacifico.
In realtà non si tratta di piovre, ma calamari giganti, una specie praticamente sconosciuta fino al secolo scorso, che in seguito fu classificata "Architeutis".
Analizzando i tentacoli e le ventose ritrovate negli stomaci dei capodogli, si deve concludere che alcuni di questi calamari superano i 36 m (esclusi i due tentacoli più lunghi).
Infine, se le enormi cicatrici trovate a volte sul dorso dei capodogli (del diametro di 45 cm) fossero attribuibili all'Architeutis, otterremmo una lunghezza, per il solo corpo, dell'ordine dei 60 m, cioè 150 metri con i tentacoli, ma sempre escludendone i due più lunghi. Osservando questi dati c'è da rabbrividire, tanto più che sono calcoli effettuati da seri naturalisti, specialisti sull'argomento.
il caso più clamoroso è certamente l'attacco di un Architeutis a una petroliera norvegese di 15000 tonnellate, lunga 150 m, che navigava a 12 nodi tra Hawaii e Samoa. Il calamaro si lanciò per ben tre volte sulla nave a una velocità di circa 20 nodi. La terza volta riuscì in qualche modo ad aggrapparsi allo scafo, ma non avendo presa sul metallo liscio, scivolò lentamente verso poppa fino ad essere preso nel risucchio dell'elica che lo fece a pezzi
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