Poiché non esiste nell'orbita terrestre nessun particolare punto che permetta di stabilire esattamente l'inizio e la fine di un anno, la scelta di una data precisa è in fondo arbitraria ed è mutata più e più volte con il passare del tempo.
Anticamente l'inizio del nuovo anno veniva festeggiato in occasione dell'equinozio di primavera, che oggi corrispondee al 21 marzo, mentre per i romani cadeva il 25 marzo.
In seguito mancò a lungo una data accettata da tutti: qualcuno faceva incominciare l'anno nuovo dal primo gennaio, qualcuno da Natale o da Pasqua. Naturalmente questo creava problemi, dato che la Pasqua, non cade in un giorno fisso, ma può oscillare tra il 22 marzo e il 25 aprile, e la lunghezza dell'anno variava quindi di continuo.
Soltanto nel 1564 l'allora tredicenne Carlo IX, re di Francia, rese obbligatoria la data del primo gennaio come primo giorno dell'anno. Questa scelta venne via via accettata anche dagli altri Paesi cattolici mentre in quelli protestanti la resistenza fu più lunga perché, non si voleva acconsentire a una decisione presa da un sovrano straniero. In Gran Bretagna si continuò quindi a festeggiare l'inizio dell'anno il 25 marzo fino al 1751, lo stesso anno in cui venne accettato il calendario gregoriano, ordinato da Gregorio XIII nel 1582 per ristabilire la concordanza dell'anno con le stagioni.
Anticamente l'inizio del nuovo anno veniva festeggiato in occasione dell'equinozio di primavera, che oggi corrispondee al 21 marzo, mentre per i romani cadeva il 25 marzo.
In seguito mancò a lungo una data accettata da tutti: qualcuno faceva incominciare l'anno nuovo dal primo gennaio, qualcuno da Natale o da Pasqua. Naturalmente questo creava problemi, dato che la Pasqua, non cade in un giorno fisso, ma può oscillare tra il 22 marzo e il 25 aprile, e la lunghezza dell'anno variava quindi di continuo.
Soltanto nel 1564 l'allora tredicenne Carlo IX, re di Francia, rese obbligatoria la data del primo gennaio come primo giorno dell'anno. Questa scelta venne via via accettata anche dagli altri Paesi cattolici mentre in quelli protestanti la resistenza fu più lunga perché, non si voleva acconsentire a una decisione presa da un sovrano straniero. In Gran Bretagna si continuò quindi a festeggiare l'inizio dell'anno il 25 marzo fino al 1751, lo stesso anno in cui venne accettato il calendario gregoriano, ordinato da Gregorio XIII nel 1582 per ristabilire la concordanza dell'anno con le stagioni.
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