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giovedì 21 ottobre 2010

Casa Scacabarozzi ovvero “La Fetta di polenta”


Casa Scacabarozzi “La Fetta di polenta”
L’architetto Alessandro Antonelli, progettista della Mole Antonelliana e membro della Società dei Costruttori alla fine del 1830 decise di urbanizzare a Torino il distretto di Vanchiglia. .L’architetto possedeva un piccolo lotto di terreno in questa zona, che però aveva delle dimensioni assurde per edificarci una casa: una specie di trapezio che misura 27 metri in via Barolo, 5 metri in San Maurizio e 70 centimetri sul lato opposto. L’Antonelli cercò di acquistare dei terreni adiacenti ma nessuno volle venderglieli, e allora lui per ripicca decise di costruire ugualmente su quel fazzoletto di terra. Fu così che costruì casa Scacabarozzi ( cognome della moglie) meglio nota come “Fetta di polenta”. Fece scavare fondamenta molto profonde e costruì nell’anno 1840 una casa di 5 piani + piano terra alta 27 Mt. La scala interna è a chiocciola mentre le finestre risultano attaccate una all’altra, il risultato finale come si vede è incredibile. Poiché tutti pensavano fosse una costruzione pericolosa, nessuno voleva andarci ad abitare, quando però l’Antonelli vi si trasferì con la famiglia occupando gli ultimi 2 piani, trovò altri inquilini. Una targa sulla facciata ricorda che qui abitò Niccolò Tommaseo che “compose per l’editore Pomba il grandioso dizionario monumento imperituro della lingua italiana”. La costruzione si è rivelata nel tempo molto resistente, rimase integra nonostante i bombardamenti, non subì lesioni nel terremoto del 1887 e uscì indenne dallo scoppio del polverificio di Borgo Dora che lesionò molte case della zona.
Da aprile la Fetta di Polenta è aperta al pubblico, dato che è diventata sede di una galleria d’arte.

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