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domenica 17 ottobre 2010

Erone e le sue "macchine"


Erone e le sue "macchine"
Erone fu un matematico e un ingegnere greco che visse ad Alessandria d’Egitto in epoca imprecisata fra il 2° e il 1° secolo a.C. le sue opere sono state tramandate da manoscritti arabi. In un’epoca nella quale i sacerdoti erano sempre alla ricerca di “ effetti speciali” per stupire i frequentatori dei luoghi di culto, era conosciutissimo nel campo della scienza e della meccanica, scrisse sull'arte di fabbricare gli automi e inventò o disegnò vari dispositivi. Erone utilizzando complesse macchine guidate da ruote dentate corde e nodi programmabili oppure mosse da aria, acqua o vapore, riuscì a costruire figure che si muovevano, fra i suoi automi vi furono uccelli meccanici che cantavano azionati dalla pressione dell'acqua. Inventò un carrettino mosso dal vapore, una fontana che con leveraggi permetteva alle statue di muoversi. A lui si devono: un congegno per aprire automaticamente le porte di un tempio quando si accendeva il fuoco sull’altare, una pala a vento per il funzionamento di un organo, una macchina teatrale in grado di mettere in scena uno spettacolo, di circa dieci minuti, completamente automatizzato. Costruì il primo distributore automatico, (l'introduzione di una moneta in una fessura provocava la fornitura di una quantità predeterminata di acqua per le abluzioni necessarie prima di entrare nel tempio.)

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Opere attribuite ad Erone (dati copiati da Wikipedia, l'enciclopedia libera).
* Pneumatica, descrizione di macchine funzionanti a pressione (ad aria, acqua o vapore), incluso l'hydraulis, l'organo ad acqua.
* Automata, descrizione di macchine in grado di creare effetti nei templi per mezzi meccanici o pneumatici (apertura o chiusura automatica delle porte, statue che versano vino, ecc.)
* Mechanica, destinata agli architetti, contiene strumenti per sollevare oggetti pesanti.
* Metrica, descrizione di tecniche per calcolare superfici e volumi di differenti oggetti.
* Sulla dioptra, raccolta di metodi per misurare lunghezze; in questo lavoro viene descritto l'odometro, come pure un apparato che assomiglia ad un teodolite (strumento ottico a cannocchiale usato per rilievi geodetici e topografici).
* Belopoeica, descrizione di macchine da guerra.
* Catoptrica, propagazione della luce e sua riflessione, uso degli specchi.


 

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... ma altri si cimentarono in quest'arte:
Robot e automatismi dell’antichità


L’anatra meccanica "Canard Digérateur" di Vaucanson
Jacques de Vaucanson un ingegnere francese (1709 - 1782) costruì un telaio automatico per la tessitura e alcuni androidi. Il suo lavoro più famoso lo realizzò nel 1737, era un’anatra meccanica in grado di fare oltre 400 movimenti che simulavano quelli reali dei volatili. Fra le tante cose l’automa era in grado di aprire e chiudere le ali, mangiare granaglie, bere e defecare. La “digestione” avveniva in una camera speciale, le granaglie non erano semplicemente macinate ma subivano un processo chimico che simulava la digestione reale (si è ipotizzato che ci fosse un trucco). L’automa fu costruito in modo che si vedessero tutti gli ingranaggi, le leve e le corde al suo interno e il percorso compiuto dal cibo. L'anatra originale fu distrutta insieme con altri automi, durante l’incendio che nel 1879 distrusse il museo di Nijninovgorod nel quale era esposta.
Frédéric Vidoni nel 1998 per rendere omaggio a Vaucanson ha ricreato l’automa di Jacques de Vaucanson e come l’originale anche questo è in grado di “ digerire”. L’opera è esposta al Museo degli automi a Grenoble.

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Leonardo da Vinci ha inventato moltissime cose, fra le tante forse la più ammirata dai suoi contemporanei fu quella della quale non è rimasta traccia. Si tratta di un leone meccanico costruito a Firenze nel 1515 e inviato a Lione per omaggiare il nuovo re di Francia Francesco I. Il leone fu programmato per camminare verso il re quindi si alzava sulle zampe posteriori e si apriva il petto con le zampe anteriori mostrando al suo interno dei fiori (i gigli di Francia) Questo automa fu descritto da Giovan Paolo Lomazzo nel 1584 e sei anni dopo ne fu realizzata una replica in occasione delle nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV.
Una ricostruzione del suo capolavoro tecnologico è stata realizzata attenendosi ad analoghi meccanismi fatti in Francia nei secoli successivi, sfruttando i suoi studi di anatomia e meccanica. L’automa è stato presentato alla mostra “La mente di Leonardo” svoltasi nel 2006 agli Uffizi a Firenze.



Il genio toscano nel 1495 mentre era a Milano progettò anche un automa, probabilmente per qualche festa della corte sforzesca, non si sa se lo costruì realmente ma i suoi appunti si sono salvati. Il robot indossava un’armatura, poteva alzarsi e sedersi, grazie all’azione di un albero centrale e una serie di corde e pulegge, muoveva le mani, girava la testa, apriva e chiudeva la bocca emettendo dei suoni; muoveva contemporaneamente le braccia e le spalle (come per abbracciare), anca, ginocchio e caviglia erano mosse da un sistema di giunti e corde. L’automa è stato ricostruito utilizzando i disegni originali.
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Al-Jazari fu un eminente studioso arabo appassionato di meccanismi stelle e automi. Famoso è il suo orologio idraulico a forma di elefante con vari automatismi, descritto nel suo libro” Ingegnosi congegni meccanici “ risalente al 1207.
Un flusso d'acqua azionava un automa scrivano che muovendo la penna indicava le ore. Il meccanismo scandiva le ore con differenti suoni, ogni mezz'ora un uccello posto sulla sommità della portantina si girava e cantava. Durante il funzionamento differenti sfere metalliche cadevano dentro la bocca di un serpente che si abbassava a causa del peso della sfera. Le sfere erano poi convogliate in un meccanismo di ritorno.  (vedi filmato) Hanno costruito una coppia dell’antico orologio e l’hanno posta in un grandissimo centro commerciale di Dubai.


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