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mercoledì 13 ottobre 2010

Moxibustione


Moxibustione 

Consiste nell’applicare in punti determinati della superficie corporea, dei piccoli coni di Artemisia vulgaris, finemente macinata, che vengono accessi e fatti bruciare al fine di liberare i canali, eliminando freddo e umidità e reintegrando così le funzioni degli organi in qualche modo compromessi.
La moxa macinata, la cui qualità migliora quanto più è stagionata – viene infatti fatta seccare per 8-10 anni – è di solito modellata in piccoli coni di circa un centimetro di altezza e poco meno di base. Può anche essere arrotolata in un foglio sottile di carta e fatta bruciare come una sigaretta.
Anticamente si prendevano in considerazione oltre 650 punti vitali sui quali la moxa può essere vantaggiosamente applicata.
Attualmente le applicazioni vengono effettuate prevalentemente lungo la colonna vertebrale, sotto le ginocchia, all’ombelico.
La moxa viene usata su punti specifici per fermare attacchi violenti di vomito o di diarrea, o altri disturbi che richiedono un intervento urgente.
Può aiutare a ridurre porri e verruche: ponendo l’artemisia incandescente sopra la  radice di zenzero posta sulle verruche, il calore richiama la componente antivirale dello zenzero, che attacca il virus della verruca.
moxa diretta e indiretta: 
la moxa può essere applicata direttamente sulla superficie corporea –moxa diretta – o interponendovi degli altri materiali – moxa indiretta.
Nel primo caso la combustione dei coni può essere protratta fino a determinare ustioni che una volta guarite lasciano cicatrici; nel secondo caso, la formazione delle cicatrici viene evitata, tra l’altro, anche evitando di protrarre la combustione del cono fino alla fine.
Negli stati di emergenza, specialmente se caratterizzati da coma, viene prescritta la moxa indiretta con sale.
Questa tecnica consiste nel riempire il cavo dell’ombelico con sale fino a livello della superficie corporea, quindi disporvi sopra una fettina di zenzero sulla quale, infine, viene applicato il cono di moxa, che viene acceso.
In Occidente
attualmente la moxibustione viene praticata in modo da non provocare eccessivo dolore e soprattutto di non lasciare cicatrici.
La tecnica della moxibustione si avvale anche di fonti di calore non legate alla tradizione orientale, come è il caso dell’elettromoxateur, dispositivo messo a punto da medici francesi, capaci di emettere raggi focalizzati all’infrarosso.
La moxibustione è naturalmente una tecnica che richiede notevole prudenza e non può essere applicata nelle regioni al confine con le mucose.

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