Teodora e Giustiniano
Teodora nacque nell'anno 500, bellissima e irrequieta, rimasta orfana di padre, fu avviata dalla madre, insieme alle due sorelle, alla carriera teatrale, che poi abbandonò intorno ai diciotto anni per un uomo potente Ecebalo di Tiro governatore della Pentapoli. Teodora seguì in Africa il giovane dignitario, che però dopo un certo tempo l’abbandonò. Teodora allora si rifugiò ad Alessandria, dove fu ospitata e protetta nei circoli monastici Monofisiti, entrò in contatto con il vescovo Timoteo e il teologo Severo, con i quali cominciò a disquisire sui grandi temi culturali dell'epoca cioè se la natura di Dio fosse soltanto divina o anche umana, suscitando, così, ammirazione e rispetto. A 22 anni, completamente trasformata, placata negli eccessi giovanili, tornò a Costantinopoli, dove conobbe il senatore Giustiniano, nipote e futuro successore di Giustino I imperatore. Affascinato dalla bellezza, dalla cultura e forza di carattere di Teodora Giustiniano che aveva vent'anni più di lei decise di sposarla, ma sua zia l’imperatrice Eufemia si oppose perché la legge vietava il matrimonio dei senatori con attrici e cortigiane. Il matrimonio avvenne nel 525 dopo la morte della zia e dopo che Giustiniano aveva convinto lo zio ad abolire la legge che gli impediva il matrimonio. Quando divenne imperatore nel 527, Giustiniano fece di lei la “Basilissa”, la regina. Teodora si mostrò una donna intelligente astuta e di carattere in grado d’influenzare le decisioni del marito, alcuni storici parlano di una diarchia formata dai due coniugi che contribuì alla fioritura dell’impero bizantino sotto il regno di Giustiniano. Teodora s’impegno perché fossero eretti o ricostruiti monasteri e chiese, la più importante è S. Sofia e per la convocazione da parte del marito del V Concilio Ecumenico nel 553.
Teodora morì a Costantinopoli nel 548, circa 18 anni prima del marito morto nel 565.
Cinque anni dopo la morte di Teodora fu promulgata una legge che prevedeva che tutte le imperatrici, mogli o madri di imperatori, che convocarono Concili Ecumenici, dovevano essere iscritte nei "Sinassari" come sante.
Dopo cinque secoli si parla ancora di Teodora la figlia di un guardiano di orsi, con un oscuro passato di attrice e forse di prostituta, ascesa al trono imperiale di Costantinopoli e considerata santa.
L'unica raffigurazione che abbiamo di Teodora, è quella nel mosaico della basilica di San Vitale a Ravenna.
Teodora morì a Costantinopoli nel 548, circa 18 anni prima del marito morto nel 565.
Cinque anni dopo la morte di Teodora fu promulgata una legge che prevedeva che tutte le imperatrici, mogli o madri di imperatori, che convocarono Concili Ecumenici, dovevano essere iscritte nei "Sinassari" come sante.
Dopo cinque secoli si parla ancora di Teodora la figlia di un guardiano di orsi, con un oscuro passato di attrice e forse di prostituta, ascesa al trono imperiale di Costantinopoli e considerata santa.
L'unica raffigurazione che abbiamo di Teodora, è quella nel mosaico della basilica di San Vitale a Ravenna.
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