Il Palladio
Il Palladio era la più sacra delle statue della dea Pallade Athena, una statuetta lignea donata da Zeus a Ilo per rendere la città di Troia inespugnabile. La città divenne vulnerabile quando il figlio di Priamo, rivelò che la città era protetta dal Palladio. Così Ulisse e Diomede rubarono la statua e la città di Troia fu distrutta. Secondo Virgilio, invece, quello che era stato rubato a Troia non era il Palladio originale, quello lo portò Enea in Italia e fu posto nel tempio di Vesta nel foro romano. Su alcune monete dell'epoca di Cesare, Enea è rappresentato con il padre sulle spalle e la statuetta nella mano destra. Durante il regno dell'imperatore Eliogabalo (218-222), il Palladio fu portato nell’Elagabalium un tempio Romano dedicato alla divinità Deus Sol Invictus, del quale l'imperatore era gran sacerdote. Durante il tardo impero una tradizione bizantina affermava che il Palladio venne trasferito da Roma a Costantinopoli da Costantino I e seppellito sotto la Colonna di Costantino, alcuni sostengono invece che fu distrutto dalle Vestali nel 394 affinché non fosse profanato. Col passare del tempo con il termine Palladio si indicarono statue o oggetti che si riteneva potessero proteggere le città.
Il Palladio era la più sacra delle statue della dea Pallade Athena, una statuetta lignea donata da Zeus a Ilo per rendere la città di Troia inespugnabile. La città divenne vulnerabile quando il figlio di Priamo, rivelò che la città era protetta dal Palladio. Così Ulisse e Diomede rubarono la statua e la città di Troia fu distrutta. Secondo Virgilio, invece, quello che era stato rubato a Troia non era il Palladio originale, quello lo portò Enea in Italia e fu posto nel tempio di Vesta nel foro romano. Su alcune monete dell'epoca di Cesare, Enea è rappresentato con il padre sulle spalle e la statuetta nella mano destra. Durante il regno dell'imperatore Eliogabalo (218-222), il Palladio fu portato nell’Elagabalium un tempio Romano dedicato alla divinità Deus Sol Invictus, del quale l'imperatore era gran sacerdote. Durante il tardo impero una tradizione bizantina affermava che il Palladio venne trasferito da Roma a Costantinopoli da Costantino I e seppellito sotto la Colonna di Costantino, alcuni sostengono invece che fu distrutto dalle Vestali nel 394 affinché non fosse profanato. Col passare del tempo con il termine Palladio si indicarono statue o oggetti che si riteneva potessero proteggere le città.
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