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lunedì 1 novembre 2010

Le sette meraviglie del mondo antico

Le sette meraviglie dell'antichità (Tranne la piramide, le altre sono immagini di fantasia basate sui racconti giunti fino a noi)
Il Colosso di Rodi
Il faro di Alessandria
I giardini pensili di Semiramis a Babilonia
La grande piramide di Keope
Il Mausoleo di Halicarnasse
Il Tempio di Artemide ad Efeso
La Statua di Zeus ad Olimpia
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Il colosso di Rodi

La statua di bronzo rappresentava Helios dio del sole e fu costruita da Charès de Lindos, allievo di Lysippe, in dodici anni di lavoro. Charès de Lindos si uccise, quando scoprì un errore nei suoi calcoli, che fu poi corretto da uno dei suoi assistenti.
Si trovava nel porto di Rodi, forse all'estremità dell'attuale Santo-Nicolas. Nelle pareti del forte Santo-Nicolas si sono trovati blocchi di marmo che avrebbero potuto essere utilizzati per la base della statua.
Fatta di bronzo, misurava della testa ai piedi 32 m, cioè 14 m di meno della statua della libertà di New York. Con una mano reggeva una torcia, mentre con l'altra si sosteneva ad una lancia.
Verso 225 a.c crollò per un terremoto. Poiché l'oracolo di Delfi aveva comandato alla popolazione di non di ricostruire la statua, questa rimase frantumata attorno alla sua base per otto secoli.
Nel VII secolo, gli Arabi, sotto l'ordine di Mohabiah, saccheggiarono Rodi e vendettero il bronzo ad un commerciante di Efeso.
 Si dice, che si raccolsero 20 tonnellate di bronzo.
Secondo la leggenda furono utilizzati 900 cammelli per il trasporto.

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Faro di Alessandria
Alessandro il Grande giunse in Egitto nel 332 a.C. e, dopo aver conquistato il paese, fondò la nuova città ad ovest del delta del Nilo, di fronte all'isola di Pharos. L'isola di Pharos (da qui deriva la parola "faro"), su cui sorse il famoso faro, fu unita alla città con una diga lunga circa 1290 metri, formando così due porti comunicanti col Nilo per mezzo di canali navigabili.
Si ritiene che la prima torre-faro, sia stata proprio quella di Alessandria d'Egitto.
L’Architetto fu Sostrato di Cnido, figlio di Dexifane, che lavorò sotto i primi due Tolomei. La costruzione del faro iniziò probabilmente nel 297 a.c., sebbene in epoca più tarda il cronista Eusebio, che era stato prigioniero in Egitto, collochi nella sua cronaca, la costruzione del faro nell'anno 283 o 282 a.c. L'inaugurazione ebbe luogo sotto il secondo Tolomeo, Filadelfo, tra il 280 e il 279 a.C. Il faro era stato consacrato a favore dei navigatori e agli dei salvatori, probabilmente Castore e Polluce.
 La fama della torre luminosa sorta sulla spiaggia dell'Egitto, era annoverata tra le più colossali costruzioni dei re greci.
Si sa poco dell'edificio, mai sufficientemente descritto, e poiché tutte le innumerevoli torri luminose che lo presero a modello sono andate distrutte; è giunto sino a noi solo il piccolo faro di Taposiris Magno, alto 17 metri, a circa 40 Km. sulla costa occidentale del Delta.
 Un'idea possiamo farcela guardando le lanterne di terracotta, i mosaici, (uno scoperto recentemente a Cerasa) e alle monete alessandrine coniate sotto Domiziano, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo. In quest'ultime sono evidenti i particolari essenziali dell'edificio, specialmente i Tritoni, riprodotti agli angli della cima del primo piano. Si stima che il faro fosse alto 134 metri e potesse essere visto a 48 km di distanza. Era formato da un'alta torre quadrangolare, che ospitava le stanze degli addetti e le rampe per il trasporto del combustibile. A questo si sovrapponeva una torre ottagonale e quindi una costruzione cilindrica sormontata da una statua di Zeus o Poseidone, più tardi sostituita da quella di Helios.
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    Babilonia giardini pensili

Situati nell'antica città di Babilonia, vicino alla odierna Baghdad (Iraq), furono costruiti intorno al 590 AC dal re Nabucodonosor II come dono alla moglie Semiramide.
Nella cultura tradizionale della Mesopotamia, il significato della parola giardino, somiglia a quello di paradiso.
Babilonia era circondata da una doppia cinta di mura, interrotta dalla Porta Ishtar, attraverso la quale passava la strada principale di accesso alla città rivestita da mattonelle smaltate azzurre ed ornata con oltre 120 statue di leoni con le fauci spalancate; sopra la porta sono state trovate, dall'archeologo Robert Koldewey, le strutture a volta che costituivano la base di sostegno dei sovrastanti giardini soprelevati e terrazzati.
Considerando che all'epoca l'utilizzo del terreno con colture diverse da quelle agricole era sicuramente inusuale, la progettazione dei giardini fu un'operazione eccezionale.
Fu creato un orto botanico con tipi di flora non originari della zona, per irrigare fu costruito un complesso sistema idraulico che, “pompava” l'acqua dal fiume. I terrazzamenti per ricavare i giardini furono costruiti interamente in pietra e sono citati anche da Erodoto.

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La grande piramide di Cheope
Una delle costruzioni più grandi mai realizzate dall'uomo. S'innalza verso il cielo da parecchie migliaia di anni nella piana di Giza in Egitto. 
La base della piramide forma un quadrato di circa 230,34 metri per lato. L'accuratezza dell'opera è tale che i quattro lati della base presentano un errore medio di soli 1,52 cm in lunghezza.
 I lati del quadrato sono allineati quasi perfettamente lungo le direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest. L'altezza in origine era circa 147 m, Altezza attuale 137 metri. Le dimensioni originarie possono solo essere stimate, in quanto lo strato di copertura è andato perso. La piramide, infatti, era rivestita con 115.000 pietre lucidissime, ciascuna del peso di 10 tonnellate, che originariamente coprivano tutte e quattro le facciate.
Dopo essere stati staccati da un violento terremoto nel 1301 a.C. la maggior parte dei blocchi del rivestimento fu rimossa per la costruzione del Cairo.
Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi di pietra calcarea e granito, con pesi che variano dalle 2.5 tonnellate alle 70 tonnellate. 
Nell'area occupata dalla piramide di Cheope potrebbero essere contenute alcune delle maggiori cattedrali del nostro mondo: San Pietro, le londinesi Westminster e Saint Paul, il Duomo di Milano e quello di Firenze. All'interno della piramide fu conservato il nucleo roccioso attorno al quale il monumento è stato eretto. I blocchi di pietra con cui è stata edificata sono squadrati e avvicinati a tal punto gli uni agli altri che fra di essi non si riesce a far passare neppure un fiammifero. I quattro angoli della piramide sono uguali tra loro con imperfezioni così piccole che non superano i due gradi. Inoltre ad un altezza di 48 m. dal suolo c'è la camera funeraria. Ospita un sarcofago di dimensioni tali da rendere impossibile il trasporto attraverso il corridoio, Si pensa perciò che vi sia stato posto durante la costruzione della piramide.

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Antichi reperti alti circa 3 metri
forse Artemisia e Mausolo
(Londra  British Museum)

La tomba di re Mausole
Il mausoleo era situato nella città di Bodrum (sud-ovest della Turchia).
Questa tomba, fu fatta erigere da Artémise, la sorella di Mausole che era anche il suo sposo. Dopo la morte di quest'ultimo nel 353 a.c chiamò gli artisti più conosciuti: per l'architettura Satyros e Pythéos, per la scultura Scopas, Timothéos, Bryaxis e Léocharès. La tomba fu completata soltanto dopo la morte di Artémise (350 a.c).
Alta circa 43 m. era circondato da trentasei colonne alla sommità una piramide sormontata da una quadriga di cavalli di marmo. La camera funeraria conteneva certamente le tombe di Mausole e di Artémise. La scena che rappresenta un combattimento dei greci contro le amazzoni ed i Centaures è attribuita allo scultore Scopas. Questo monumento fu distrutto, da un sisma.
Quando i cavalieri di Malta decisero di costruire una fortezza, a partire da 1494, iniziarono a prendere le pietre del mausoleo, e dal 1522 non resta più una sola pietra. La fortezza esiste sempre a Bodrum, e si possono vedere nelle sue pareti pietre scolpite e marmo che provengono dal mausoleo.
Scavi sistematici intrapresi dagli inglesi dal 1857 hanno permesso di liberare frammenti importanti che sono esposti al British Museum.

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  Artemis ( copia presente nei musei vaticani)

Tempio di Artémis ad Efeso
Situato in Turchia, nella città di Efesos a 50 km circa al sud di Izmir.
Il tempio di Artémis (o Artemision) ad Efeso era uno dei santuari panellenici più conosciuti.
Le vestigia più vecchie venute alla luce risalgono allo VIII secolo a.c, ma è certo che c'era un tempio antecedente alla data alla quale gli scavi odierni permettono di risalire.
Verso la metà del VI secolo, il re Crésus fece demolire tutte le costruzioni che erano state costruite attorno al tempio e ne fece costruire uno nuovo.
La costruzione fu affidata agli architetti Chersiphron, Métagenète e Théodorôs di Samos.
Su una base di 155 x 60 m, fu elevato un tempio unico le cui 127 colonne portavano rilievi scolpiti.
Questo tempio fu incendiato nel 356 da Philostrate, un malato mentale che intendeva così diventare famoso. Ricostruito per ordine di Alexandre il grande, il nuovo tempio, fu definito una delle sette meraviglie del mondo, aveva proporzioni ancora più gigantesche del precedente: le sue colonne ioniche, ricoperte d'oro, superavano i 18 m d'altezza. Sulla loro parte inferiore, scene a carattere mitologico scolpite dai più grandi artisti.
Il tempio conteneva un grande numero di opere di scultori famosi, sia contemporanei come Scopas e Praxitèle, sia del secolo precedente come
Phidias e Polyclète. Una delle statue più belle era una di Zeus, scolpita da Myron nel 450 a.c, ma la più venerata era la statua di Artémis: la dea era rappresentata con il corpo coperto da diversi simboli della fertilità ed il suo petto, era decorato da molte file di mammelle. Questo modello fu riprodotto molte volte nell'antichità; se ne conservano alcuni esempi nei musei di Napoli, del Vaticano, del Louvre.
Il tempio, che fu completato verso la metà del IIIsec a.c. si trovò isolato dopo che Lysimaque, nel 287 a.c aveva deciso di trasferire la città più al sud.
Néron il primo, iniziò a saccheggiare i tesori; quindi fu nuovamente depredato dai goti sotto il regno di Gallieno (253-268); infine, fu definitivamente distrutto nel 399.
Le sue pietre furono certamente utilizzate per la costruzione di molte chiese, fra le quali, forse, almeno in parte, Santa-Sophie di Costantinopoli.

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La Statua di Zeus ad Olimpia

Ad Olimpia fra il 470 e il 456 a.C. fu costruito il Tempio di Zeus, per merito di Libone di Elide. Per rendere più maestoso il luogo fu affidata a Fidia la costruzione di una statua raffigurante il Padre degli Dei. Fidia creò un'imponente statua  di Zeus, era una scultura crisoelefantina (in avorio il corpo e il resto in lamina d'oro) alta circa dodici metri. Realizzata nel 432 a.C. la scultura fu collocata nella navata centrale del Tempio di Zeus a Olimpia.
Zeus fu raffigurato in posizione seduta e la sua testa toccava quasi il soffitto del tempio. La grandezza ed il fatto che Zeus potesse sfondare il tetto in posizione eretta, furono gli elementi che decretarono la fama di quest'opera.
Le descrizioni tramandateci, dicono che il Dio era seduto su un trono decorato con figure alate ed altri personaggi divini. Oltre ad oro ed avorio era stato fatto uso di altri materiali (ebano, pietre preziose) ed inoltre saltuariamente la statua era adornata di drappi ed altri regali fatti da re e sovrani.
Nel primo secolo a.C. l'imperatore romano Caligola cercò di trasportare la statua a Roma, ma senza successo.
Il tempio fu in seguito danneggiato da terremoti, incendi, inondazioni e definitivamente distrutto nel corso del VI secolo d.C., mentre la statua fu portata a Costantinopoli e bruciò durante un grave incendio nel 462 d.C.

>Le sette meraviglie del mondo moderno<

5 commenti:

  1. belloooooooooooo!!!!!!!!!!
    mi piacciono :)

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    1. Ovviamente sono immagini di fantasia. Solo la piramide è giunta fino a noi
      ciao

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    1. Grazie cara Angela. Il post è vecchio ma volevo rifare le immagini.
      Un abbraccio
      enrico

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