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lunedì 1 novembre 2010

Sette meraviglie del mondo moderno

 

Sette meraviglie del mondo moderno
Lo svizzero Bernard Weber propose un referendum mondiale via internet per determinare quali sono le sette meraviglie del mondo moderno. L'idea ebbe inizio alle Olimpiadi di Sidney nel 2000.
Questa iniziativa rappresentò il primo vero e proprio referendum popolare a livello mondiale in quanto chiunque, tramite l'ausilio di internet, poteva votare le proprie sette preferenze. Il referendum terminò il 7 luglio 2007 in un grande evento televisivo mondiale che annunciò ufficialmente le sette meraviglie moderne scelte dalla popolazione di tutto il mondo.
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Ecco le nuove 7 meraviglie. Sono le nuove meraviglie del mondo
Proclamati a Lisbona i vincitori del maxireferendum su Internet.


*La Grande muraglia cinese,


 *Petra in Giordania.

 
*Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro (Brasile),

*Le rovine Inca di Machu Picchu,

*La Piramide Maya di Chicen Itza(Messico)

*Il Colosseo di Roma,

*Il Taj Mahal in India,

Sono state votate tra ventuno finaliste selezionate fra 200 siti dall'ex direttore dell'Unesco, lo spagnolo Federico Mayor. Fuori dalla lista, quindi: l'Acropoli di Atene (Grecia), l'Alhambra di Granada (Spagna), i templi di Angkor Wat (Cambogia), le statue dell'isola di Pasqua (Cile), la torre Eiffel di Parigi, Santa Sofia a Istanbul, il tempio di Kiyomizu, a Kyoto, il Cremlino di Mosca, il castello di Neuschwanstein in Baviera, le piramidi di Giza (premiate, fuori concorso, come «Meraviglia d'onore»), la Statua della libertà di New York, il monumento preistorico di Stonehenge, l'Opera di Sydney in Australia, e il complesso urbano di Timbuktu, nel Mali. Monumenti grandiosi, eletti a furor di popolo. Ieri la proclamazione allo Stadio da Luz di Lisbona, in Portogallo, davanti a 40 mila persone. Al termine di uno show, in diretta tv, alla presenza di volti noti dello spettacolo e non, grande assente, però, proprio l'Unesco. Un'assenza voluta, epilogo di un'annosa polemica. In discussione la campagna mediatica e il metodo della votazione: un referendum da cento milioni di clic, preferenze virtuali espresse su un sito ad hoc o per Sms, pervenute da tutti i continenti, che in teoria dovrebbero scalzare le vecchie, o meglio, antiche icone di quelle meraviglie che dal III secolo avanti Cristo hanno dominato il pianeta. Il Faro di Alessandria, il Tempio di Artemide, la Statua di Zeus, il Colosso di Rodi, i Giardini di Babilonia e il Mausoleo di Alicarnasso, monumenti scomparsi, ad eccezione della piramide di Cheope, a Giza (Egitto), che, in controtendenza, ha perso solo una decina di centimetri in altezza.
Meraviglie da dimenticare? Per l'Unesco pare proprio di no. Ecco l'inghippo. Nonostante i numeri e le adesioni, l'Organizzazione mondiale della cultura non riconosce le neoelette: «La lista — precisa — è frutto di un'iniziativa privata che non potrà contribuire in maniera significativa alla conservazione dei siti prescelti». E aggiunge: «Non c'è alcun punto di paragone tra l'iniziativa mediatica e il lavoro scientifico ed educativo che porta all'iscrizione dei siti sulla lista del Patrimonio mondiale». A nulla è valsa la consulenza dell'ex direttore Mayor. Sotto accusa, invece, l'intera operazione, giudicata meramente commerciale. Come finirà? Lo diranno i bilanci delle donazioni e fondi raccolti. Per il momento poco soddisfacenti, a sentire Bernard Weber, il miliardario svizzero-canadese che nel 2000 ha lanciato il concorso per le mirabilie. Con un'idea di partenza: ricostruire i Buddha giganti di Bamiyam distrutti dai Talebani.
Intanto è già pronto un nuovo progetto: le «sette meraviglie delle Natura».
Grazia Maria Mottola
08 luglio 2007
                                                Da: Corriere della sera.it

Ragruppate sotto l'etichetta: "Le meraviglie create dall'uomo" ho raccolto molti miei post che comprendono le meraviglie che sono state in gara ed altre che mi hanno interessato.

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