Sirene
Con il loro canto attiravano i marinai verso le loro isole e li facevano naufragare. Ulisse è l’unico ad aver ascoltato il loro canto ed essere sopravvissuto. Nelle storie degli Argonauti le sirene sono descritte come esseri con il viso di donna e il corpo di uccello, simili alle arpie. Nella tradizione europea, invece, sono raffigurate come splendide creature metà donna e metà pesce. Anche se si tratta di una creatura mitologica, non manca chi dice di averle incontrate. In Portogallo, è documentata la disputa tra la Corona e il Gran Maestro dell'ordine di San Giacomo in merito al diritto di proprietà sulle Sirene abbandonate dal mare sulle spiagge del Gran Maestro. La lite si concluse a favore del Re: " Sia sancito che le Sirene e gli altri mostri marini che saranno gettati dalle onde sulle spiagge del Gran Maestro entrino a far parte della proprietà del Re".
Nel 1910 il capitano John Smith avvistò una sirena vicino al porto di San John. Il capitano la descrisse come un essere dall'aspetto seducente, il viso di una splendida fanciulla, i capelli dai riflessi azzurri. Di sirene si parla anche nelle opere di Gessner, Rondeletius, Scaliger.
La sirena africana
Il giornale londinese "Daily Express" del 22 giugno 1921 in un articolo riguardante una sirena esposta a Bloomsbury, vicino a Londra, scriveva: Chiusa sotto una teca di vetro fa occhi da pesce a tutti i visitatori che vengono in pellegrinaggio a vederla. Il suo luogo d'origine è la costa occidentale africana, ma nessuno sa chi l'ha portata a Londra e quando. I due dottori che l'hanno esaminata non sono venuti a capo di niente. La figura, avvizzita come una mummia, è lunga 16 pollici circa, femminea nel busto e nelle proporzioni, e siede sulla sua coda, come tutte le sirene migliori. Il piccolo teschio mostra i suoi 25 denti ed è terribilmente grottesco.
La sirena di Barnum
Nell'agosto 1842 l'inglese Dr.J.Griffin arrivò a New York trasportando una piccola meraviglia, una vera sirena. Spiegò di averla acquistata in Sud America, vicino le isole Fiji, e di volerla esporre al Museo di Storia Naturale di Londra.
Visto l'interesse suscitato, la sirena fu esposta a New York per una settimana insieme ad altre creature strane che aveva raccolto.
Poiché la sirena aveva suscitato l’interesse di moltissime persone l'American Museum di New York, che era stato rilevato da P.T.Barnum, famosissimo ricercatore di stranezze, decise di acquisire la sirena che venne esposta per un'altro mese. Per attirare il maggior numero di persone, Barnum affisse manifesti, dove era presentata come una bella e giovane ragazza, mentre la creatura si presentava piuttosto come "l'incarnazione della bruttezza", come la descrisse un critico del tempo. Barnum mandò poi la sirena in giro per gli Stati Uniti, dove incontrò numerose critiche e accuse di truffa. Si scoprì che il sedicente Dr. Griffin era in verità un collaboratore di Barnum stesso, e che avrebbe avuto solamente la funzione di affermare l'autenticità del reperto. L'originale Sirena delle Fiji andò persa nell'incendio del Museo di Barnum nel 1860, ma una sua copia è in possesso dell'Harvard University, ed è esposta nel Peabody Museum of Archaeology and Ethnology
Con il loro canto attiravano i marinai verso le loro isole e li facevano naufragare. Ulisse è l’unico ad aver ascoltato il loro canto ed essere sopravvissuto. Nelle storie degli Argonauti le sirene sono descritte come esseri con il viso di donna e il corpo di uccello, simili alle arpie. Nella tradizione europea, invece, sono raffigurate come splendide creature metà donna e metà pesce. Anche se si tratta di una creatura mitologica, non manca chi dice di averle incontrate. In Portogallo, è documentata la disputa tra la Corona e il Gran Maestro dell'ordine di San Giacomo in merito al diritto di proprietà sulle Sirene abbandonate dal mare sulle spiagge del Gran Maestro. La lite si concluse a favore del Re: " Sia sancito che le Sirene e gli altri mostri marini che saranno gettati dalle onde sulle spiagge del Gran Maestro entrino a far parte della proprietà del Re".
Nel 1910 il capitano John Smith avvistò una sirena vicino al porto di San John. Il capitano la descrisse come un essere dall'aspetto seducente, il viso di una splendida fanciulla, i capelli dai riflessi azzurri. Di sirene si parla anche nelle opere di Gessner, Rondeletius, Scaliger.
La sirena africana
Il giornale londinese "Daily Express" del 22 giugno 1921 in un articolo riguardante una sirena esposta a Bloomsbury, vicino a Londra, scriveva: Chiusa sotto una teca di vetro fa occhi da pesce a tutti i visitatori che vengono in pellegrinaggio a vederla. Il suo luogo d'origine è la costa occidentale africana, ma nessuno sa chi l'ha portata a Londra e quando. I due dottori che l'hanno esaminata non sono venuti a capo di niente. La figura, avvizzita come una mummia, è lunga 16 pollici circa, femminea nel busto e nelle proporzioni, e siede sulla sua coda, come tutte le sirene migliori. Il piccolo teschio mostra i suoi 25 denti ed è terribilmente grottesco.
La sirena di Barnum
Nell'agosto 1842 l'inglese Dr.J.Griffin arrivò a New York trasportando una piccola meraviglia, una vera sirena. Spiegò di averla acquistata in Sud America, vicino le isole Fiji, e di volerla esporre al Museo di Storia Naturale di Londra.
Visto l'interesse suscitato, la sirena fu esposta a New York per una settimana insieme ad altre creature strane che aveva raccolto.
Poiché la sirena aveva suscitato l’interesse di moltissime persone l'American Museum di New York, che era stato rilevato da P.T.Barnum, famosissimo ricercatore di stranezze, decise di acquisire la sirena che venne esposta per un'altro mese. Per attirare il maggior numero di persone, Barnum affisse manifesti, dove era presentata come una bella e giovane ragazza, mentre la creatura si presentava piuttosto come "l'incarnazione della bruttezza", come la descrisse un critico del tempo. Barnum mandò poi la sirena in giro per gli Stati Uniti, dove incontrò numerose critiche e accuse di truffa. Si scoprì che il sedicente Dr. Griffin era in verità un collaboratore di Barnum stesso, e che avrebbe avuto solamente la funzione di affermare l'autenticità del reperto. L'originale Sirena delle Fiji andò persa nell'incendio del Museo di Barnum nel 1860, ma una sua copia è in possesso dell'Harvard University, ed è esposta nel Peabody Museum of Archaeology and Ethnology
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