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domenica 12 dicembre 2010

Amflora la patata OGM


Bruxelles - 2 marzo2010 - Amflora la patata OGM
 La Commissione dell’unione europea ha autorizzato la coltura in Europa della patata transgenica Amflora, per uso industriale (produzione di carta) e come mangime per gli animali (come se poi non finisse nelle filiere alimentari). La produzione di Amflora, secondo fonti della Commissione europea, inizierà quest’anno nella Repubblica Ceca e in Germania, dove i contratti tra industria e produttori sono in via di definizione. Dall’anno prossimo dovrebbero iniziare le coltivazioni anche Olanda e Svezia. Il ministro delle politiche agricole ha ricordato che:''Per dodici anni i commissari europei hanno detto no alla coltivazione OGM'' e ora il nuovo commissario alla salute John Dalli, in una settimana, ha posto fine al bando in vigore dal 1998.
Giuseppe Politi presidente della Confederazione italiana degli agricoltori ha dichiarato: "La decisione sulla patata transgenica Amflora è gravissima. Non possiamo attendere oltre. Bisogna agire in tempi stretti. Il Governo deve emanare al più presto una legge che vieti le coltivazioni Ogm in Italia e che obblighi sull'etichetta dei prodotti agroalimentari la presenza di biotech''.
Controcorrente la Confagricoltura che osserva come: " Da anni i mangimi destinati agli allevamenti da cui nascono le nostre migliori produzioni alimentari contengono vegetali transgenici e finora pare che nessuno se ne sia accorto. E’ demagogico e semplicistico gridare no quando in gioco c'è la sopravvivenza di un settore dell'economia nazionale che lo scorso anno ha registrato perdite economiche doppie della media europea. Occorre ricordare agli oltranzisti anti-Ogm che da qualche tempo gli organismi biotech sono parte essenziale della dieta quotidiana, in pratica in tutti gli allevamenti nazionali, compresi quelli delle filiere simbolo del made in Italy, dal Parmigiano al prosciutto San Daniele''. (La dichiarazione della Confagricoltura è fonte: “asca”) Non ho parole!
Apprezzamenti positivi dal Vaticano che lo considera uno strumento per combattere la fame nel mondo. Sappiamo tutti che c’è cibo in eccedenza e viene buttato, le emergenze alimentari non sono un problema di quantità, semmai di distribuzione delle eccedenze.

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