Il caravanserraglio di Asmara fu costruito dal governo italiano nel 1915 ed era il terminal per tutte le carovane che arrivavano anche dai paesi confinanti. In questo luogo c’erano magazzini e piccoli negozi, dove la merce era stipata e messa in vendita e c’erano le stalle per rifocillare gli animali.
Dopo il 1941 con l’arrivo della motorizzazione e la creazione di nuove strade, il caravanserraglio perse il suo ruolo originale e diventò un luogo nel quale era stipato ogni tipo di rottami: ferrosi, gommosi, pezzi di ricambio per auto o elettrodomestici, vecchi mobili, suppellettili e legnami di tutti i tipi. Ho visto in televisione un documentario su questa zona che è popolata da gente laboriosa e ricca d’inventiva, moltissimi purtroppo sono i bambini che lavorano, che recupera lamiere tagliando vecchi bidoni, le ripulisce, le raddrizza a martellate e crea utensili di ogni genere, dalle posate alle pentole dai letti in ferro ai vari oggetti per la casa. Dai vecchi copertoni ricavano scarpe, selle di biciclette, elastici. Con il legname vecchio riparano o creano nuovi mobili, realizzano infissi, finestre, porte, portoni e cornici. Le donne si accalcano presso le macine, dove viene lavorato il peperoncino secco e violaceo che poi venderanno. Fa un certo effetto vedere le foto di questa specie di bolgia ma, impressiona molto favorevolmente la creatività e l’operosità di chi lavora in questo luogo.
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