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giovedì 6 gennaio 2011

Lago Baikal - Russia

Lago Baikal - о́зеро Байка́л -
Patrimonio dell’umanità UNESCO
E' il più grande, (contiene 23.600 km³ d'acqua) il più antico e profondo lago del mondo. Circondato da magnifiche montagne, foreste e fiumi, è la gemma della Siberia. Situato tra l'Oblast' di Irkutsk e la Repubblica di Buriazia occupa una profonda fossa tettonica, ha una superficie di 31.500 km², Le sue acque costituiscono circa il 20% delle riserve d'acqua dolce del pianeta e il 90% di quelle della Russia.
Il Baikal ha 25 milioni di anni, è profondo 1.637 metri, lungo 636 chilometri, ha 2000 chilometri di coste e 22 isole. Riceve le acque di 336 immissari (di cui il maggiore è il Selenga che arriva dalla Mongolia) ha un solo emissario, l'Angara che confluisce nell’Enisej. Le sue acque sono ricche d'ossigeno per questo motivo anche il punto più profondo è popolato da forme di vita. Le specie che sono state censite nel lago e nelle sue vicinanze sono oltre 2.500, di cui il 60% di tipo animale ed il 15% di tipo vegetale, vi sono 250 specie di crostacei e 52 di pesci, di cui 27 endemici del Baikal. Una delle specie più interessanti è la Nerpa, la foca del Baikal (Pusa sibirica), di taglia piccola, dal manto grigio scuro, è all'apice della catena alimentare del lago e grazie a un'attenta politica di tutela si contano circa 75.000 individui.

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La leggenda della Roccia dello Sciamano
La Roccia dello Sciamano è una grossa roccia che emerge dove l'Angara lascia il Baikal ed è protagonista di una leggenda. Il Grande Uomo Baikal giunse in questa regione con le sue 337 figlie e decise di fermarsi. Mentre dormiva, una delle figlie, cui i gabbiani avevano raccontato le prodezze di Enisej, decise di fuggire per correre verso l'uomo-fiume di cui si era innamorata. Svegliatosi, il Baikal scagliò verso la fuggitiva una pietra, la Roccia dello Sciamano appunto.
Chi era sospettato di un crimine era messo la sera sulla roccia. Se al mattino era ancora là e la corrente non se l'era portato via, era innocente e tornava libero. Maniera tutta siberiana di amministrare il perdono, perché l'Angara, è l'unico fiume della regione a non gelare d'inverno, tanto impetuose sono le sue acque.


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