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mercoledì 9 marzo 2011

Properzia de' Rossi - scultrice -


Properzia de' Rossi
Properzia de' Rossi (Bologna1490 ca. – 1530) è stata una scultrice italiana del Rinascimento. In un documento del 1516 risulta essere la figlia del notaio de ‘Rossi Girolamo di Bologna.
Bella e affascinante, passionale e sensibile, nella sua breve vita (morì di peste a 39 anni) riuscì a vivere intensamente, come poche donne dell’epoca e costituì un modello per molte delle artiste che vennero dopo di lei. Come artista si formò nello studio dell'incisore bolognese Marcantonio Raimondi. Il Vasari solitamente molto duro con gli artisti inserì la biografia di Properzia nel suo trattato: ”Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri.” pubblicato nel 1550. Il Vasari era rimasto impressionato dall’abilità tecnica di quest’artista che era in grado di scolpire persino noccioli di pesca. Presso il Museo Civico Medievale di Bologna è conservato lo stemma della nobile famiglia Grassi, è realizzato in filigrana d'argento, vi è raffigurata un’aquila a due teste sormontata da una corona. Nella filigrana sono incastonati undici noccioli di pesca intagliati dalla scultrice. Per ciascun nocciolo, la de' Rossi eseguì due immagini: da una parte l'effige di un apostolo e dall'altra quella di una santa. In un nocciolo di pesca che fa  parte di una collana conservata al Palazzo Pepoli-Bonamini di Pesaro, scolpì l’intera Passione di Gesù. Secondo alcune fonti è opera sua anche il nocciolo di ciliegia con incise sessanta teste, che è incastonato in un anello conservato presso il Gabinetto delle Gemme della Galleria degli Uffizi di Firenze.  Tra il 1525 e il 1526 eseguì dei lavori per la Basilica di San Petronio: due angeli in altorilievo, presumibilmente quelli posti ai lati dell’Annunciazione di Domenico Brusasorci e un pannello con Giuseppe e la moglie di Putifarre. Suo anche un secondo pannello (presumibilmente quello della visita della regina di Saba con Salomone), e due sibille e un angelo. Ricevette molti ordinativi per realizzare sculture in legno e marmo, ma molte opere non sono documentate e l’attribuzione è incerta. La sua fama giunse anche al Papa Clemente VII che avrebbe voluto conoscerla, ma la morte colse Properzia la settimana prima che l’incontro avvenisse.

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