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mercoledì 29 febbraio 2012

Il rapporto 2012 dell'UNICEF


La condizione dell'infanzia nel mondo 33° edizione

Il rapporto 2012 dell'UNICEF titolato"Figli delle città" è dedicato al tema dei minori nell'ambiente urbano, una condizione che coinvolge oltre un miliardo di bambini e ragazzi. Oggi il 50% della popolazione mondiale vive in aree urbane, di questi abitanti un terzo (il 60% in Africa) vivono negli slum, dove c'è il rischio di abusi e maltrattamenti ed è anche più facile che i bambini e i ragazzi entrino in contatto con droghe ed alcol.
Secondo il rapporto, sono 7,6 milioni, i piccoli con meno di cinque anni morti per povertà e privazioni, un terzo delle morti è dovuto a malnutrizione e si calcola che 1,2 milioni di bambini muoiano solo per diarrea. Quasi tutti questi decessi (dato 2010), 7.5 milioni avvengono nei paesi in via di sviluppo. In media, nel mondo muoiono 57 bambini ogni mille nati vivi; vent'anni fa erano 88 e quaranta anni fa 139. In Somalia c'è il record negativo: 180 morti ogni mille nati vivi, l'Italia, insieme a Francia, Germania, Irlanda, Grecia, registrano un valore pari a 4. L'Islanda è la più virtuosa con 2. Si stima che nel 2010 ogni giorno mille bambini abbiano contratto dalla madre l'infezione da HIV; in tutto il mondo ci sono 2,2 milioni di adolescenti tra 10 e 19 anni sieropositivi. Circa 2,5 milioni di bambini sono salvati ogni anno grazie alla vaccinazione contro la difterite, la pertosse, il tetano e il morbillo, ma nel 2010 oltre 19 milioni non sono stati vaccinati. L'aria inquinata procura quasi 2 milioni di decessi (metà per polmonite). Durante la gravidanza o il parto 350 mila donne sono morte. Il rapporto evidenzia che nel mondo 2,5 milioni di persone sono coinvolte nel lavoro forzato, una conseguenza del traffico di essere umani: dal 22 al 50% sono bambini.

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