saluto

martedì 12 febbraio 2013

H in fuga


 L’Acca in fuga
  di Gianni Rodari
  
C’era una volta un’Acca.
Era una povera Acca da poco: valeva un’acca, e lo sapeva. Perciò non montava in superbia, restava al suo posto e sopportava con pazienza le beffe delle sue compagne. Esse le dicevano: e così, saresti anche tu una lettera dell’alfabeto? Con quella faccia? Lo sai o non lo sai che nessuno ti pronuncia?
Lo sapeva, lo sapeva. Ma sapeva anche che all’estero ci sono paesi, e lingue, in cui l’acca ci fa la sua figura.
" Voglio andare in Germania, - pensava l’Acca, quand’era più triste del solito-Mi hanno detto che lassù le Acca sono importantissime ".
Un giorno la fecero proprio arrabbiare. E lei, senza dire né uno né due, mise le sue poche robe in un fagotto e si mise in viaggio con l’autostop.
Apriti cielo! Quel che successe da un momento all’altro, a causa di quella fuga, non si può nemmeno descrivere.
Le chiese, rimaste senz’acca, crollarono come sotto i bombardamenti. I chioschi, diventati di colpo troppo leggeri, volarono per aria seminando giornali, birre, aranciate e granatine in ghiaccio un po’ dappertutto.
In compenso, dal cielo caddero giù i cherubini: levargli l’acca, era stato come levargli le ali.
Le chiavi non aprivano più, e chi era rimasto fuori casa dovette rassegnarsi a dormire all’aperto.
Le chitarre perdettero tutte le corde e suonavano meno delle casseruole.
Non vi dico il Chianti, senz’acca, che sapore disgustoso. Del resto era impossibile berlo, perché i bicchieri, diventati " biccieri", schiattavano in mille pezzi.
Mio zio stava piantando un chiodo nel muro, quando le Acca sparirono: il "ciodo" si squagliò sotto il martello peggio che se fosse stato di burro.
La mattina dopo, dalle Alpi al Mar Jonio, non un solo gallo riuscì a fare chicchirichi’: facevano tutti ciccirici, e pareva che starnutissero. Si temette un’epidemia.
Cominciò una gran caccia all’uomo, anzi, scusate, all’Acca. I posti di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. L’Acca fu scoperta nelle vicinanze del Brennero, mentre tentava di entrare clandestinamente in Austria, perché non aveva passaporto. Ma dovettero pregarla in ginocchio: resti con noi, non ci faccia questo torto! Senza di lei, non riusciremmo a pronunciare bene nemmeno il nome di Dante Alighieri. Guardi, qui c’è una petizione degli abitanti di Chiavari, che le offrono una villa al mare. E questa è una lettera del capo-stazione di Chiusi-Chianciano, che senza di lei diventerebbe il capo-stazione di Ciusi-Cianciano: sarebbe una degradazione.
L’Acca era di buon cuore, ve l’ho già detto. È rimasta, con gran sollievo del verbo chiacchierare e del pronome chicchessia. Ma bisogna trattarla con rispetto, altrimenti ci pianterà in asso un’altra volta.
Per me che sono miope, sarebbe gravissimo: con gli "occiali" senz’acca non ci vedo da qui a lì.


18 commenti:

  1. bella ...per i bambini delle elmentari sarebbe proprio un bel racconto ....forse qualche volte anche per noi genitori non faarebbe male ...me compresa .....buona giornata enrico un sorriso per te

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    1. Rodari era specializzato in testi per bambini. Mi è piaciuto questo raccontino perché troppo spesso vedo usare la cappa invece dell'acca.
      Ciao Barbara, buona serata col sorriso, un abbraccio
      enrico

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  2. Risposte
    1. Ok mi metto gli occhiali almeno possiamo darci il 5.
      Buona serata Adriana, un abbraccio
      enrico

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  3. La conosco, mio caro Enrico...

    Acca che incanta e guai a dimenticarla!

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  4. ...e non rubarmi il "mestiere"...

    Abbraccio.

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    1. Gianna ero sicurissimo che tu la conoscessi, anche se non so se hai fatto un post. comunque è Rodari il colpevole:-)
      Buona serata, un abbraccio
      enrico

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  5. Ciao Enrico, senza tante c(h)iacc(h)iere e con i fatti l'H (h)a dimostrato la sua importanza a c(h)i vive di superbia, brava e anc(h)e simpatica! ^_^
    Sorridente serata e un abbraccio!

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    1. Sciarada è simpatico questo tuo intervento, ma hai tolto l'acca al dolce del momento ed ora le chiacc(h)iere sono insipide :-)
      Felice serata, un abbraccio
      enrico

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  6. Lo sai, che io da povero ignorante, non la conoscevo per niente! Questo racconto.
    Molto interessante caro Enrico.
    Tomaso

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    1. Tomaso io ho trovato simpatico questo raccontino per i bambini per questo l'ho postato.
      Buona serata caro Tomaso
      enrico

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  7. Troppo simpatico questo racconto Enrico, comunque ci fa capire che spesso diamo meno importanza a qualcosa che al contrario meriterebbe un po' di più di considerazione...
    Posso copiarla e metterla nel mio sito per bambini? Penso che anche a loro piacerebbe... Naturalmente inserirò il tuo link.
    Grazie Enrico, un abbrraccio

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  8. Betty il racconto l'ha scritto Rodari scrittore e pedagogista italiano specializzato in testi per bambini. Io non ho nessun merito mi sono limitato a copiarlo e a fare la vignetta. È solo la sua firma che devi mettere.
    Buona serata, un abbraccio
    enrico

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    1. Si Enrico, lo so che l'ha scritto Gianni Rodari, ma ho conosciuto questa storiella tramite te, e mi pareva giusto segnalarti. ;-)

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  9. Grande Rodari! Leggerla qui da te me l'ha fatta ritornare in mente, perché l'avevo proprio dimenticata.

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    1. Suppongo ti abbia fatto sorridere come la prima volta che l'avevi letta.
      Buona giornata Krilù un abbraccio
      enrico

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  10. Bellissimo racconto di Rodari: grazie per averci trasmesso il suo bel messaggio pubblicandolo qui = )

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    1. Era un grande, bravissimo ad inventare storie adatte ai ragazzi.
      Ciao Enrico buona giornata
      enrico

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