In un villaggio viveva una fata che aveva una sfera di cristallo. Un giorno decise di utilizzare la sfera per mostrare agli uomini come erano le loro anime.
All’inizio tutti si emozionarono vedendo i loro sentimenti più nascosti riflessi nella sfera. Alcuni però furono terribilmente spaventati da ciò che videro, li terrorizzava guardare come era la loro anima e per questo motivo l’accusarono di essere una strega.
Quegli uomini decisero quindi che alla mezzanotte del primo giorno di luna piena, la donna sarebbe stata messa al rogo.
Le fiamme lambivano il corpo della fata, legata sulla pira costruita nella piazza del villaggio, quando il cielo si oscurò, divenne viola e giallo, poi uno strano bagliore illuminò il cielo.
Vedete? È una strega! Urlarono spaventati. La fata sorrise, scomparve tra le fiamme e mentre spariva sentirono la sua voce: Vi perdono, vi perdono tutti.
Gli uomini erano soddisfatti d'averla bruciata. Con lei avevano cancellato le immagini viste nella sfera di cristallo.
Da quel giorno, una stella comparve nel cielo, ma non ebbero mai il coraggio di alzare gli occhi per ammirarla perché sapevano benissimo che nella sfera avevano visto la loro malvagità e quella che avevano bruciato non era una strega.
Racconto pubblicato in vari siti ma non ho trovato l'autore.
Gli errori e le cattiverie commesse restano, non sono cancellabili...
RispondiEliminaAbbraccio, Enri.
Ad alcuni errori, se fatti in buona fede, si potrebbe anche tentare di rimediare ma le cattiverie sono macchie indelebili.
EliminaBuona giornata Gianna un abbraccio
Enrico
Che bel racconto!
RispondiEliminaE’ difficile riuscire ad ammettere i propri errori… è più facile far tacere chi ce li fa notare…
Un abbraccio Enrico, buona serata
EliminaCerte volte si ricorre a giustificazioni decisamente improponibili per non voler ammettere di aver sbagliato. Mentre forse si potrebbe risolvere tutto dicendo semplicemente “scusa”.
Buona giornata Betty un abbraccio
Enrico
Un racconto breve, semplice e molto efficace. Dovrebbero leggerlo in molto per riflettere.
RispondiEliminaCiao Enrico, un salutone dalla Toscana:-)
Mi è piaciuto questo raccontino perché è breve e racchiude una grossa verità: non è sempre facile fare una seria ed obiettiva introspezione.
EliminaBuona giornata Cristina un abbraccio.
Enrico.
Caro Enrico, le storie sui racconti delle streghe, ci sono avute molte vittime delle supestizioni, a me certi racconti mi fanno venire la pelle d'oca!
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio caro amico.
Tomaso
Una volta le donne che cercavano di emanciparsi le mettevano al rogo. Oggi le cose sono un po’ cambiate ma i diritti ed i desideri delle donne spesso sono ancora “bruciati” sul fuoco dell’ignoranza e della sopraffazione.
EliminaBuona giornata caro Tomaso
Enrico.
Ciao Enrico una storia che fa riflettere,il più delle volte la verità fa paura e così vien soffocata
RispondiEliminama il mal fatto e indelebile non sparisce mai.
buona serata
Tiziano.
Ammettere i propri errori non è mai facile ma penso serva ad accrescere la stima in noi stessi e in chi ci giudica.
EliminaBuona giornata Tiziano
Enrico
Quando sei obbligato a guardare dentro te stesso e quel che vedi non ti piace..."bruci" (o vorresti farlo!) chi ti ha obbligato all'introspezione.
RispondiEliminaStoria molto riflessiva...
Ciao Enrico.
È sempre difficile giudicare se stessi, molto più semplice cercare di giustificare le proprie responsabilità cercando scusanti di ogni genere.
EliminaBuona giornata Pino
Enrico
Mi sono sempre piaciute le storie di fate ,streghe etc ...,ma da piccola ,quando ce le raccontavano avevo sempre una grande paura !
RispondiEliminaCiao Enrico ,ti auguro una bella giornata ... Bianca
Da adulto mi sono chiesto, senza trovare una risposta, il motivo per il quale le favole per i bambini abbiano per protagonisti: orchi, lupi, streghe, bimbi abbandonati, matrigne perfide, e altre amenità di questo tipo …. poi magari pretendevano pure che i bambini dormissero al buio :-)
EliminaBuona giornata Bianca un abbraccio
Enrico
Ciao Enrico, al contrario della leggenda relativa alla Befana, questo racconto non lo conoscevo. Credo comunque che non fosse la sola "fata" ad essere finita sul rogo nei tempi andati. Buon Anno.
RispondiEliminaNon era certo difficile essere torturate o bruciate, bastava che dicessero NO!
RispondiEliminaOggi niente fuoco, gli aguzzini usano acido, coltelli, pistole, lapidazione ecc. è il progresso che avanza.
Buona giornata Elio
enrico
Stupendo questo racconto, guardarsi dentro è difficile, molta gente ha paura e si fanno tanti errori..
RispondiEliminaStupendo questo racconto, guardarsi dentro non è facile e si fanno tanti errori...
RispondiElimina.....meglio una verità che fa male, perchè mentire a noi stessi significa non volersi bene!
La cosa più sciocca che si possa fare è proprio mentire a se stessi.
EliminaElisa la tua è un'indiscutibile verità.
Buon fine settimana un abbraccio.
enrico