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mercoledì 5 aprile 2017

Lago Natron Tanzania


Gli animali mummificati del lago Natron
Il lago Natron è un lago salato profondo circa 3 metri, situato a 600 m. di altitudine a nord della Tanzania al confine con il Kenya, ha una superficie tra i 600 e i 1000 km² secondo la stagione ed è molto vicino ad un vulcano. Nell’acqua viscosa, imbevibile, dall’odore nauseabondo proliferano alcuni tipi d’alghe che sono un cibo ricercato da un pesce tropicale che vive nei pressi delle sorgenti, e dai fenicotteri che grazie ad uno strato protettivo corneo su zampe e becco non soffrono per l'acidità dell'acqua e costruiscono i nidi vicini alla riva, dove l’acqua che è caustica sulla pelle, costituisce un efficace deterrente per i predatori.
Con l'evaporazione durante la stagione asciutta, il livello di salinità dell'acqua aumenta notevolmente e colonie di microrganismi che comprendono i cianobatteri cominciano a prosperare. Questi batteri contengono un pigmento responsabile del colore del lago Natron, un rosso scuro e profondo con striature biancastre superficiali dovute all'accumulo di sodio e variazioni tonali tendenti all'arancio nelle parti dove l'acqua è meno profonda. Il fenomeno è dovuto all'elevato contenuto di un composto naturale letale per moltissimi animali: il carbonato idrato di sodio, conosciuto, appunto, come Natron, utilizzato in passato nell'operazione d’imbalsamazione, per le sue proprietà disidratanti.
 Il fotografo Nick Brandt, nel suo libro Across the ravaged land, ha pubblicato alcune foto scattate durante una spedizione compiuta nel 2011. Nelle immagini si vedono animali mummificati (non pietrificati), morti naturalmente o accidentalmente finiti nel lago. Nick in un’intervista pubblicata da New Scientist ha raccontato: “Ho preso i corpi delle creature così come li ho trovati sul litorale, e poi li ho collocati in posizioni viventi, riportandoli in vita, per così dire”

10 commenti:

  1. Non so cosa dire, è un lago di morte e per quanto ami la fotografia, l'idea di Brandt mi lascia un filo perplesso.

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  2. Questo lago che riporta alla mente il fiume infernale Stige ha un aspetto inquietante, il fotografo poi spettacolarizzando la morte, lo ha reso ancora più cupo.
    Buona giornata Daniele.
    enrico

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  3. Gli unici esseri viventi come hai descritto, che sopravvivono in questo lago sono i fenicotteri, tra l'altro ho visto anche alcuni documentari e ci sono ancora molti studi su queste acque.
    Serena giornata.

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    1. Gli antichi egizi usavano già il natron per ‘!asciugare’ i corpi da mummificare. Forse gli animali vedono che il lago è pieno di fenicotteri e ci entrano non sapendo che solo quegli uccelli possono muoversi in queste acque.
      Ciao Vincenzo buona giornata
      enrico

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  4. Caro Enrico, anche qui il tuo post ci porta delle cose nuove, per me.
    Ciao e buona giornata caro amico con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  5. Ciao Enrico, ormai ti vedo come un insegnante dal web... da te c'è sempre qualcsa da imparare, grazie per questo post bellissimo ... bussi Rebecca ♥

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    1. Cara Rebecca spesso io faccio dei post per soddisfare la mia curiosità e magari sono argomenti che fino il giorno prima mi erano sconosciuti. :-)
      Felice giornata, un abbraccio, bussi.
      enrico

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  6. Il lago ha comunque il suo "fascino" e il fotografo Nick Brandt ha colto questo aspetto puramente artistico! Altrimenti l'idea sarebbe senz'altro da considerarsi "macabra".
    Sempre originali e curiosi i tuoi post Enrico.
    Un saluto.

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  7. Nelle foto e in un documentario TV l’aspetto del lago è incredibile e inquietante, certo se dovessi passare da quelle parti, non ci andrei a fare il bagno. :-)
    Grazie e buon fine settimana Pino.
    enrico

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